Morto in bici al lavoro, è ancora mistero. Aperto un fascicolo per omicidio colposo

Marco Crivellari
PORTO VIRO - È stata effettuata ieri, nella camera mortuaria dell'Ospedale Civile di Adria, l'autopsia sul corpo di Marco Crivellari, il 58enne operaio di Cavanella...

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PORTO VIRO - È stata effettuata ieri, nella camera mortuaria dell'Ospedale Civile di Adria, l'autopsia sul corpo di Marco Crivellari, il 58enne operaio di Cavanella D'Adige che si è spento il 2 marzo, mentre si stava spostando in bicicletta all'interno dell'azienda Zennaro Legnami, del Gruppo Zennaro, che sorge a Porto Viro, lungo la Romea, di cui era dipendente da oltre 30 anni. Una morte improvvisa e ancora senza una spiegazione. Il sostituto procuratore Andrea Bigiarini ha quindi deciso di eseguire un esame autoptico. E come sempre avviene in simili situazioni, anche a garanzia delle parti, per permettere loro di partecipare con propri consulenti all'accertamento tecnico irripetibile, ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di omicidio colposo a carico del legale rappresentante dell'azienda.


GLI ACCERTAMENTI

Ieri mattina il pm Bigiarini ha conferito al medico legale Lorenzo Marinelli l'incarico di effettuare l'autopsia sulla salma dell'operaio per accertare la causa del suo decesso. Mauro Zennaro, assistito dall'avvocato Giorgio Caldera del Foro di Venezia, ha nominato quale consulente tecnico di parte il dottor Massimiliano Delantone, mentre il fratello della vittima, assistito dall'avvocato Laura Ferrara del Foro di Padova, ha designato quale consulente tecnico di parte il dottor Fabio Mattiazzi. Il deposito della relazione tecnica è previsto per inizio maggio. Secondo una prima ricostruzione, appare plausibile che la causa della morte possa essere stato un malore che ha colto Crivellari provocandone la caduta. Erano circa le 18 e si stava trasferendo dallo spogliatoio all'area dove doveva lavorare in sella a una bicicletta, con la quale è rovinato a terra mentre attraversava il piazzale esterno dell'azienda.


Alcuni colleghi sono accorsi e, accorgendosi della gravità delle sue condizioni, hanno subito chiamato il 118. Tuttavia, il medico del Suem ha potuto solo constatare l'avvenuto decesso. Il titolare, all'indomani della tragedia, non aveva nascosto il proprio dolore: «Marco è stato assunto che aveva 26 anni, lavorava con noi da 32, ci aveva seguito nello spostamento da Cavanella d'Adige, a Chioggia, dove è nata l'attività, nel nuovo stabilimento a Porto Viro nel 2003. Lavora con noi anche suo fratello Roberto e, prima di loro, il padre, che ora ha 85 anni, insieme al quale viveva Marco, che non si era sposato. C'è una storia decennale, legame affettivo forte, era un amico. Era serio e responsabile, sempre affidabile. Fatti come questi lasciano sconvolti, come imprenditore non vorresti mai accadessero nella tua azienda. La nostra è una Pmi a carattere familiare. Nessuno ha visto il momento in cui è caduto, non sappiamo cosa sia successo, se si sia trattato di un malore che ha provocato la caduta. Credo possa anche essere disposta un'autopsia per capire meglio la dinamica». Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori dello Spisal.
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Il Gazzettino