Morto Alfio degli asinelli: a 52 anni si è arreso alla spietata malattia

Alfio Scandurra
PORDENONE - È morto il 24 ottobre 2022, a causa di una malattia incurabile, Alfio Scandurra, 52 anni, di Pordenone. Era molto conosciuto non solo in città per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - È morto il 24 ottobre 2022, a causa di una malattia incurabile, Alfio Scandurra, 52 anni, di Pordenone. Era molto conosciuto non solo in città per il suo impegno per l’ambiente e la sua attività di trekking con gli asinelli, in particolare col suo amico di sempre Fiocco. Scrittore e blogger, è stato ospite di diverse trasmissioni sulle tv nazionali. Aveva giocato a rugby col Pordenone.


L'incidente

Poco più di un anno fa Alfio era caduto da un albero mentre stava lavorando. Lui di mestiere faceva il giardiniere e si era specializzato nelle potature di alberi di alto fusto. Stare tra i rami a molti metri di altezza era il suo modo per ritornare bambino, per disconnettersi dai rumori del mondo, per assaporare il profumo delle foglie, della corteccia e della resina e sognare di essere in mezzo ai boschi anche se magari si trovava nel giardino di un condominio in città. Cercava di non fare male alla pianta, di potare solo quando il legno era già in cancrena e anche lì usava la massima cura possibile. Quel giorno è caduto da quasi dieci metri di altezza restando praticamente illeso. Pieno di botte e di segni neri, ma ancora tutto intero. Un miracolo. Aveva portato il busto per qualche giorno, ma poi era tornato di nuovo sugli alberi a lavorare e ad organizzare passeggiate e trekking con i suoi asini, Fiocco, Sole e Piccola, la sua nuova, grande passione dopo aver smesso di giocare a rugby.


La malattia


Nelle decine di tac e di risonanze al torso fatte a seguito dell'incidente era venuto fuori che aveva una macchiolina nel pancreas. Un tumore, ma ancora piccolo, probabilmente operabile. Sembrava che quella caduta fosse stata un doppio miracolo perché il tumore al pancreas, che è quasi una condanna a morte, lascia qualche debole chance solo se rimosso quando è proprio all'inizio. E lì, grazie alla caduta, la diagnosi era stata precocissima. 
La possibilità che la diagnosi precoce potesse salvarlo nei mesi si è rivelata solo una pia illusione. Ha affrontato le terapie continuando fino all'ultimo a fare la sua vita, il suo lavoro ad organizzare trekking con gli asini, con discrezione, ottimismo, dignità, anzi signorilità.


Tanto che in molti, una volta appresa la notizia della sua scomparsa, domandavano se fosse mancato per un incidente.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino