E' morta Vittoria Magno, pioniera del giornalismo, prima donna veneta iscritta all'Ordine. Il ritratto e il ricordo di Zaia

Vittoria Magno
TREVISO - E' morta Vittoria Magno, 90 anni, ex giornalista del Gazzettino, prima donna veneta ad essere iscritta all’albo professionisti dell’Ordine dei...

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TREVISO - E' morta Vittoria Magno, 90 anni, ex giornalista del Gazzettino, prima donna veneta ad essere iscritta all’albo professionisti dell’Ordine dei Giornalisti. E' stata molto attiva anche sul fronte sindacale e delle tutele professionali occupandosi a lungo della Casagit, la Cassa autonoma di assistenza integrativa della categoria. Vittoria Magno era ospite di Casa mia, residenza sociosanitaria di Dosson di Casier.

Il ritratto di Vittoria Magno

Nata a Diano Marina (Imperia), era giunta giovanissima a Treviso quando il padre arrivò per la costruzione del cavalcaferrovia della stazione. Diventò in fretta giornalista e fu la prima donna assunta, per molti anni alla redazione di Treviso del Gazzettino e poi alla sede centrale di Mestre. Nel 2012 l'Ordine dei giornalisti del Veneto le ha conferito il premio alla carriera. Aveva ricoperto l'incarico di fiduciaria della Casagit per decenni, consigliera dell'Ordine dei giornalisti, impegnata nel sindacato sia quando era in attività che dopo aver lasciato la professione, come vicepresidente del Gruppo giornalisti pensionati del Veneto. Contribuì a fondare Radio Treviso Alfa e dalle colonne del Gazzettino ha raccontato le grandi trasformazioni della città, ma si è anche occupata di cultura, moda ed arte. E' stata inoltre Accademica della cucina italiana, delegazione di Treviso, e insignita con il distintivo d'argento.

Vittoria Magno, il ricordo di Zaia

«E' stata una vera pioniera - è il ricordo di Luca Zaia - Fu la prima donna assunta al Gazzettino, aprendo la strada a tutte le colleghe che oggi animano con passione e professionalità la nostra informazione Pur figlia di anni in cui per una signora sarebbe già stata una conquista l'ingresso in una redazione - prosegue Zaia - dimostrò grandi capacità professionali oltre che nella cronaca, nell'arte, nella cultura, nell'enogastronomia, unendole a proverbiali spirito, eleganza e ironia. Quando le donne erano perle veramente rare in tutti i settori, si impegnò anche nel Sindacato dei giornalisti e nella Casagit, dimostrando anche il suo spirito di servizio. Non posso dimenticare un impegno non meno importante di Vittoria, la sua presenza fino in tarda età all'ospedale Cà Foncello di Treviso come volontaria ospedaliera al servizio dei degenti. E' soltanto, l'ulteriore dimostrazione del suo spessore umano. Invio a familiari le mie condoglianze e al lei un pensiero»».

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Il Gazzettino