Chi era Michele morto cadendo da una impalcatura: «Un grande cuore e la passione per i cosplay e gli animali»

Michele Davanzo, morto a 40 anni
MUSILE - La tragica morte di Michele Davanzo ha sconvolto l'intera comunità di Musile, che da ieri pomeriggio, quando in città si è diffusa la...

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MUSILE - La tragica morte di Michele Davanzo ha sconvolto l'intera comunità di Musile, che da ieri pomeriggio, quando in città si è diffusa la notizia, ha continuato a chiedersi come si possa morire così, a quarant'anni (ne avrebbe compiuto 41 il 26 maggio), con una vita davanti, per un incidente sul lavoro.

IL RITRATTO
Michele non era sposato. Viveva con i genitori in una villetta in via Mutilati, nella località poco popolata di Trezze, nella campagna di Millepertiche, una frazione di Musile. Non era solito frequentare la piazza cittadina e i suoi luoghi di ritrovo, per cui molti ammettono di non aver conosciuto il giovane. Certo, lo vedevano passare, lo salutavano, ma non erano accomunati da amicizia. Di lui si ricordano invece alcuni residenti di Trezze, dove la famiglia Davanzo, composta dai genitori e da due fratelli, è conosciuta e benvoluta da tutti per la grande cortesia e gentilezza, e conoscono soprattutto il padre Umberto, che è stato il sacrestano della chiesa di Millepertiche.

FRATELLI INSEPARABILI
Tanti sottolineano il particolare attaccamento dei due fratelli, Andrea il più grande e Michele, che spesso vedevano insieme, inseparabili, legati da profondo affetto, come testimoniano tante foto di loro due insieme in momenti spensierati sui social. Ieri, affranto dal dolore, Andrea ha preferito non parlare del fratello. «Non me la sento di dire nulla», ha detto.

L'AZIENDA
Si è chiusa nel silenzio anche l'azienda in cui Michele lavorava da una ventina d'anni, la Frigomeccanica, in via Case Bianche a Musile, diretta dai fratelli Jenny e Claudio Lorenzon dopo la scomparsa del padre Rino nel settembre scorso, capostipite e fondatore della ditta di installazione e assistenza di impianti di refrigerazione e condizionamento. Era per un intervento di manutenzione straordinaria per conto dell'azienda di Musile che ieri mattina Michele si era recato nella tenuta Sant'Anna a Loncon di Annone Veneto dove poi è accaduto l'incidente che gli è costato la vita.

L'AMICO
«Michele Era un giovane speciale, con un cuore grande, sempre disponibile con tutti - sottolinea in lacrime un suo amico - Un ragazzo buono, gentile, pieno di vitalità, con tante aspettative e progetti per il futuro». Dopo aver frequentato la scuola elementare a Millepertiche e la scuola media a Musile, Michele si era diplomato all'Itis Volterra di San Donà e poco dopo aveva iniziato a lavorare alla Frigomeccanica. Nel tempo libero amava ascoltare musica, andare ai concerti, seguire le gag comiche, seguire il cosplay in cui alcuni si vestono come i personaggi dei fumetti e dei videogiochi, ma anche viaggiare e lasciare traccia delle sue esperienze sui social. Amava gli animali, come testimoniano le foto del suo amato pastore tedesco e del micio bianco di casa. Il dolore per la scomparsa di Michele emerge oggi proprio dalle centinaia di messaggi di cordoglio su Facebook.

IL SINDACO
Anche il sindaco Silvia Susanna, profondamente addolorata per la tragica morte del tecnico quarantenne, ha voluto porgere le condoglianze ai familiari a nome dell'intera comunità di Musile.

SEGRETARIO PD


«L'ennesimo incidente sul lavoro, il secondo dall'inizio dell'anno in provincia di Venezia e che conferma il Veneto maglia nera». A dirlo il segretario regionale del Partito democratico e senatore Andrea Martella. «Il fenomeno non può lasciare indifferenti - sottolinea - Lo stillicidio quotidiano di vittime anche in Veneto ha bisogno di risposte concrete e subito. Più ispettori, più personale in servizio nelle Asl, più coordinamento, più controlli». Martella al tempo stesso chiede «più formazione perché i lavoratori vanno anche formati sui rischi. Occorre un grande investimento che durante il governo Draghi era stato avviato».
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Il Gazzettino