MESTRE - Dodici anni e cinque mesi. Tanti sono passati dalla mattinata di terrore vissuta il 31 gennaio 2008 da una ragazzina che all’epoca aveva 15 anni. L’avevano...
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Per rintracciarlo, dopo che la procura di Venezia aveva firmato un ordine di esecuzione di carcerazione, gli agenti del commissariato hanno dovuto ricorrere a controlli minuziosi e analisi dettagliate prima di scovarlo e riannodare i fili con il passato.
DODICI ANNI FA
All’epoca dei fatti Lorenzo Forte aveva 23 anni, la vittima poco più di 15 anni. Il 31 gennaio 2008 lei aveva marinato la scuola, proprio per andare a spasso con quello che considerava un amico più grande, ma fidato. Alcuni minuti dopo era poi arrivato il secondo giovane, di qualche anno più piccolo di Forte, e i tre erano andati a casa di uno dei due ragazzi. La ragazzina si credeva tra persone amiche e invece la mattinata prese una piega del tutto diversa. I due iniziarono a vedere un film pornografico, poi passarono ai fatti senza ascoltare le suppliche della ragazzina che non ne voleva sapere. Tornata a casa sconvolta, la quindicenne si era confidata con i genitori e la sera stessa si erano tutti presentati dai carabinieri per sporgere denuncia contro i due giovani.
Le indagini avevano portato all’individuazione dei due giovani protagonisti della violenza, condannati in primo grado a 5 anni ciascuno nel maggio 2010. Il procedimento, che all’inizio aveva viaggiato spedito portando ad una prima condanna in poco più di due anni, si era poi perso nei meandri della macchina della giustizia con la sentenza nei confronti di Forte diventata definitiva solo dopo dieci anni, a marzo 2020, oltretutto ridotta di un anno. Con il pronunciamento della Cassazione in mano, dalla procura è partito l’ordine di carcerazione che ha aperto le porte del carcere di Santa Maria Maggiore per il trentacinquenne. Dodici anni dopo.
A CIVIDALE
Dovrà invece scontare ancora un anno, cinque mesi e otto giorni di reclusione il 47enne veneziano L.V., condannato per violenza sessuale su una bimba di otto anni. I fatti erano avvenuti nel settembre 2017 in un locale di una frazione di Prepotto, in Friuli. La sentenza è stata emessa il 6 luglio dal tribunale di Udine e ieri i carabinieri della compagnia di Camiglia dei Berici (Vicenza) gli hanno notificato il provvedimento nella struttura terapeutica “Airone” di Agugliaro, dov’era ai domiciliari. Ora è in carcere a Vicenza. Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta il veneziano, all’epoca 44enne, era con un amico a comprare vino nella zona del Collio: lì aveva avvicinato la piccola che stava giocando non lontano da un agriturismo, per poi portarla nei servizi igienici della struttura. Lui l’avrebbe toccata nelle parti intime, si sarebbe strusciato, le avrebbe fatto alzare la gonna. A denunciare era stata la stessa bambina, che aveva raccontato ai genitori le violenze. Nel giro di poco sul posto erano arrivati anche i carabinieri, di fronte ai quali il veneziano non aveva aperto bocca, nemmeno per difendersi dalle accuse. Sui vestiti della bambina erano state trovate tracce di liquido seminale. Arrestato, il veneziano era stato portato in carcere a Udine.
I carabinieri, coordinati dalla Procura di Udine, avevano sequestrano gli abiti della bambina, poi sentita in forma assistita dall’autorità giudiziaria per capire cosa fosse accaduto all’interno dei bagni. Accuse che a distanza di tre anni hanno portato l’uomo in carcere.
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Il Gazzettino