ROVIGO - Impazza il Carnevale, il vento gioca con i coriandoli che ricoprono il liston e a Palazzo Nodari tutti indossano una maschera. Con lo scherzetto che resta dietro...
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MINORANZA STRAPPATAUna situazione in cui l'opposizione dovrebbe sguazzare. Invece anche qui il gioco delle parti fa registrare una frammentazione che riduce tutto a una guerra per bande. Antonio Rossini e Matteo Masin non sono intenzionati a muoversi di un passo, a differenza degli indipendenti ex maggioranza Alberto Borella e Daniela Goldoni corsi dal notaio. Resta nell'ombra, dopo una pirotecnica uscita dalla Lega, Matteo Zanotto. I fuochi d'artificio sono nel Pd che impegnato in un improbabile congresso con passaggi degni di una riunione di condominio, non fa passare giorno senza regalare un valzer di accuse incrociate. Il vero nodo del contendere è la risposta alla domanda: se si dovesse andare al voto, chi è il candidato?. È per questo che volano coltellate amiche fra Giorgia Businaro e Nadia Romeo.
Con il Movimento 5 stelle vicino all'eclissi in città, l'ex pentastellato Vernelli sembra sempre più vicino alla prima, attaccando indirettamente la seconda, così come Silvia Menon, l'unica che non ha il problema ossessivo del trovare un accordo per un candidato a sindaco. Lei è pronta a correre nuovamente in solitaria, ricacciando tutte le avance ricevute. Tutto intorno, invece, è un contarsi e formulare ipotesi. Perché alla fine, il problema del dopo Bergamin è quello che condiziona la partita. A qualcuno fa paura, qualcuno sgomita per esser candidato. Il commissariamento potrebbe essere come una safety car che scende in pista per riportare l'ordine prima del via alla corsa. Sulle scadenza per l'eventuale voto in primavera ancora non c'è certezza, anche perché non è stata annunciata la data della tornata delle Amministrative e ilo 20 febbraio è stata un'errata interpretazione della Prefettura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino