Torna a casa e scopre la compagna con l'amante: finisce a coltellate

I condomini popolari di via del Bosco a Marghera
MARGHERA - Lui, lei, l’altro e una gelosia che sfocia quando il tradimento è scoperto. Sarebbero questi i contorni, seppur incerti, dentro i quali si è...

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MARGHERA - Lui, lei, l’altro e una gelosia che sfocia quando il tradimento è scoperto. Sarebbero questi i contorni, seppur incerti, dentro i quali si è dipanata ieri mattina la trama di un accoltellamento tra un egiziano e un tunisino: entrambi trentenni. 


Lui, l’egiziano, tradito da lei, la sua donna, una veneziana di 35 anni; e l’amante - il tunisino - che ora è ricoverato all’ospedale dell’Angelo di Mestre con coltellate sparse un po’ su tutto il corpo. Mentre in questura il compagno tradito - dopo più di un’ora di ricerche - aspetta di capire la prognosi della sua vittima per conoscere il suo destino giudiziario.


L’ALLARME
Ore 9, Marghera, via Del Bosco, uno degli appartamenti nei palazzoni popolari bianchi e verdi che si affacciano sulla tangenziale di Mestre. Queste le coordinate che alcuni cittadini danno agli agenti delle Volanti quando chiamano la centrale operativa della questura raccontando di urla e di sangue. Arrivati sul posto, gli agenti trovano disteso a terra, ferito e sanguinante, il tunisino. 
All’inizio sembra che l’aggressione sia avvenuta per strada ma le tracce di sangue seguite a ritroso dai poliziotti li portano dritti all’interno di un appartamento.


L’IPOTESI DELLA GELOSIA
La scena spinge gli agenti a indagare sul movente amoroso. E i primi racconti sembrano far quadrare l’ipotesi: ieri mattina il trentenne egiziano sarebbe uscito di casa - come sempre - per andare a lavoro. Ma invece di raggiungere l’azienda, avrebbe aspettato in strada e sarebbe rientrato in casa dopo alcuni minuti per sorprendere la sua compagna assieme all’amante. Cieco di rabbia e gelosia avrebbe aggredito con calci e pugni il tunisino, per poi andare in cucina e prendere un coltello con il quale colpire l’amante della sua donna. Il tunisino, spaventato, avrebbe cercato di fuggire prima sul pianerottolo e poi, lungo le scale, fino in strada, sempre inseguito dal padrone di casa armato di coltello. Le urla dei vicini e le sirene in lontananza hanno spinto l’egiziano a darsi alla fuga: sarà rintracciato, sempre a Marghera, dopo una lunga ricerca da parte delle Volanti. 


I DUBBI


Un’ipotesi che, se da un lato, sembra convincere, dall’altro lascia qualche buco da chiudere agli inquirenti, anche perché il racconto della stessa vittima non è poi così chiaro e preciso. Forse, una volta dimesso, quei contorni ora incerti potranno essere saldati da una sua testimonianza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino