Alluvione in Emilia Romagna e polemiche, Luca Zaia: «Dico no ai paragoni con il Veneto, è la natura»

I volontari salgono a 297. Solidarietà del leghista al dem Bonaccini: «Se frana la collina, una vasca non serve»

Alluvione in Emilia Romagna e polemiche, Luca Zaia: «Dico no ai paragoni con il Veneto, è la natura»
In questi giorni sul dem Stefano Bonaccini, e sulla sua ex vice (ora segretaria del Pd) Elly Schlein, le accuse per le drammatiche conseguenze della terribile alluvione sono...

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In questi giorni sul dem Stefano Bonaccini, e sulla sua ex vice (ora segretaria del Pd) Elly Schlein, le accuse per le drammatiche conseguenze della terribile alluvione sono piovute da più parti. Ma non dal leghista Luca Zaia, che ieri ha anzi rinnovato pubblicamente la solidarietà del Veneto all'Emilia Romagna: «Capisco molto bene qual è la tragedia di questo momento. L'uomo può e deve fare di tutto per tutelare l'ambiente, dobbiamo e possiamo fare del nostro meglio a tutela del dissesto idrogeologico. Però è pur vero che poi, oltre un certo limite, la natura vince sempre».


I BACINI
Nell'arco di 36 ore sull'Emilia Romagna sono caduti 250 millimetri di pioggia; dei 715 registrati in Veneto durante Vaia, 300 si erano concentrati in 24 ore. Se questo è il confronto, la situazione meteorologica emiliano-romagnola nella primavera 2023 è risultata di per sé meno grave di quella veneta dell'autunno 2018, a sua volta arrivata dopo i numeri terrificanti del 2010: 10.040 alluvionati, 235 Comuni sotto l'acqua, danni per 1 miliardo di euro. Ma sono paragoni che Zaia non ha voluto prendere in considerazione, tanto meno per stilare classifiche sull'operato delle due Regioni: «Non entro nel merito di ciò che è accaduto nell'Emilia Romagna e non si deve fare, perché ogni tragedia ha una dinamica a sé. Dico semplicemente che, per quel che riguarda il Veneto, se oggi tornassero le condizioni del 2010, e le abbiamo un po' testate nel 2018 con Vaia, abbiamo la certezza che non subiremmo più quello stress che abbiamo avuto. Nel frattempo, ovviamente, abbiamo realizzato un sacco di opere».


Anche sulle casse di espansione c'è stato dibattito: dopo la Grande Alluvione, in Veneto sono stati realizzati 5 bacini e altrettanti sono in via di ultimazione. Ma per Zaia questo non va collegato «a quello che è accaduto in Emilia Romagna, che è sicuramente una storia a sè: quando vedo una intera collina franare, capisco che lì magari una vasca di laminazione non sarebbe servita a nulla».


IL SOSTEGNO
È invece molto utile l'apporto del sistema veneto della Protezione civile alla popolazione ravennate. Gli sono stati assegnati i Comuni di Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella, Bagnara in Romagna, Cotignola e Solarolo, dove oggi arriverà in sopralluogo l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin: «Sono in costante contatto con i sindaci, la situazione è molto complessa». Dopo che l'altra sera era stato portato un container con 400 brandine, ieri mattina è arrivata un'autobotte con 5 metri cubi di acqua potabile. Dall'inizio dell'emergenza si sono avvicendati 297 volontari, di cui 145 sono attualmente presenti, all'interno della colonna mobile che conta anche vari dirigenti e funzionari della Regione, delle Province di Belluno e Padova, del Comune di Venezia, ai quali vanno poi aggiunti 58 alpini dell'Ana, 2 cuochi a supporto delle persone evacuate e 15 dipendenti dei Consorzi di bonifica con 9 pompe ad alta capacità. Ma in dotazione ci sono pure auto, camion, ripetitori radio, pale meccaniche e droni.


Sempre ieri Anci Veneto ha inviato una lettera a tutti i Comuni per attivare la ricerca di personale qualificato da inviare nelle zone colpite in ausilio alle amministrazioni locali. Si cercano tecnici per sopralluoghi, valutazione dei danni e predisposizione di atti di urgenza; personale amministrativo e assistenti sociali per la gestione dell'emergenza; agenti di polizia locale. «Andiamo a supporto dell'Emilia Romagna, dei colleghi sindaci colpiti dal maltempo e dei loro cittadini», ha spiegato il numero uno Mario Conte. Nel frattempo è stato consegnato al municipio di Russi il primo carico ortofrutticolo del Mercato agroalimentare di Padova: 3.000 chili di carote, arance, pomodori, mele e banane. «Continueremo a rifornire questo Comune della Romagna ogni due o tre giorni, in modo che frutta e verdura siano sempre fresche», ha assicurato il presidente Maurizio Saia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino