Cantieri stradali a Longarone, code interminabili: quasi due ore per fare 30 chilometri

Code interminabili a Longarone a causa dei cantieri Anas
LONGARONE - Ore 7.14. Nei gruppi dei diversi social network che monitorano la viabilità sull’Alemagna appare il primo di una lunga serie di messaggi recanti lo stesso...

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LONGARONE - Ore 7.14. Nei gruppi dei diversi social network che monitorano la viabilità sull’Alemagna appare il primo di una lunga serie di messaggi recanti lo stesso oggetto: «Code in entrambe le direzioni a Castellavazzo causa semaforo». Ore 7.47: «A Longarone, direzione Cadore, ci si muove di pochi metri ogni 5-6 minuti». Il risveglio, ieri mattina, è stato un incubo per chi doveva attraversare la provincia dal basso verso l’altro. Imbottigliati nel traffico lungo l’Alemagna, sotto un sole soffocante, c’erano turisti ma anche tanti lavoratori. Per i primi, una vacanza cominciata con il piede sbagliato. Per gli altri, una giornata di lavoro persa, tanto che a Longarone è dovuta intervenire anche una pattuglia della polizia stradale.


LO SFOGO
«Più di due ore fermi per i cantieri: mi piacerebbe sapere a quanti, oggi, è saltata la giornata. Chi la rimborsa? Io viaggio con il fresco e, al mattino, ho i minuti contati». Lo sfogo, sulla pagina Facebook “Info SS51 di Alemagna e strade delle Dolomiti” (che lui stesso amministra), è del trevigiano Thomas De Pizzol. Ogni mattina si sveglia alle prime ore del mattino e alle 4 raggiunge il mercato di Conegliano. Il tempo di scegliere la frutta e la verdura, caricarla sul furgone, e poi riparte verso Belluno. Il suo compito è quello di rifornire la parte alta della provincia. Quindi il Cadore, Sappada (Udine) e Cortina d’Ampezzo. «Un conto – continua De Pizzol – è fare 20 minuti di coda ma due ore sono davvero troppe. Sono arrivato a Sappada alle 12.30, quando di solito la raggiungo verso le 10». Il ritardo porta con sé un’inevitabile conseguenza: «Alcuni clienti sono andati a prendersi la verdura altrove e si sono arrangiati. Se va avanti così diventa impegnativo. Non parliamo di migliaia di euro ma alcune vendite le ho perse».


CANTIERI OVUNQUE
A rallentare gli automobilisti anche i lavori di asfaltatura a San Vito di Cadore e a Ponte nelle Alpi. Il buco nero della viabilità, però, si è confermato Longarone. «Il senso unico alternato – ha spiegato il sindaco Roberto Padrin – per la messa in sicurezza del muro di sostegno della ferrovia si è rivelato un problema enorme». L’intervento continuerà fino alle 14 di venerdì e rientra nelle attività del Piano straordinario per l’accessibilità a Cortina. La soluzione del semaforo, però, non ha funzionato e Padrin ha dovuto chiamare Anas per far intervenire i movieri. Solo così nel pomeriggio il serpentone ha iniziato a defluire più velocemente: «Speriamo sia l’ultimo intervento invasivo. Il viadotto dovrebbe essere aperto tra una decina di giorni, mentre gli altri lavori stanno procedendo».


STRADALE IN CAMPO
La segnalazione del traffico congestionato a Longarone ha spinto il dirigente della polizia stradale Salvatore Erich Atorino a inviare una pattuglia. «Dopo il nostro intervento – ha chiarito – la situazione è migliorata perché siamo riusciti a far defluire il traffico. Ci sono lavori che, ovviamente, devono essere fatti ma sarebbe utile anticipare situazioni di questo tipo anche non è facile». In ogni caso ci vuole pazienza: «Laddove possiamo intervenire – ha concluso Atorino – Noi ci siamo e lo facciamo, come è accaduto anche ieri (domenica, ndr). Cercheremo di fare il massimo per limitare i disagi alla popolazione».


63 MINUTI PER 18 CHILOMETRI
Tra le numerose persone bloccate nell’inferno che si è scatenato ieri sull’Alemagna c’era il consigliere comunale di Palazzo Rosso Fabio Bristot che ha impiegato 1 ora e 3 minuti solo per il tratto Belluno-Longarone (circa 18 chilometri). La destinazione, ossia Pieve di Cadore (30km), l’ha raggiunta dopo 1 ora e 42 minuti: «O gli enti locali e la Provincia – ha tuonato – cominciano a ragionare insieme e magari anche ad alzare la voce oppure non è possibile parlare di rilancio del Bellunese post pandemia. Io non sono contrario ai lavori ma serve un coordinamento unico ed efficace». Il problema è anche un altro: e se fosse successo qualcosa? «L’elicottero – ha continuato Bristot – non si muove dalle 5 alle 9 del mattino. In queste condizioni come possono arrivare le ambulanze? Le persone possono morire. Sono basito».


PARADOSSO SMART ROAD


Gli investimenti di Anas, sull’Alemagna, non mancano. Solo il progetto della “smart road Cortina 2021”, il cui obiettivo era quello di rendere più efficienti i flussi del traffico e migliorare la sicurezza stradale, è costato 27 milioni di euro. «Ma quanti le hanno? – ha domandato Bristot – Il 99,99% dei cittadini resta al palo con una mobilità che non esiste nemmeno ad Ankara o a Istanbul. E in galleria il cellulare non prende: alla faccia della “smart road” e delle Olimpiadi...». Il disagio attraversa la provincia da nord a sud e viceversa. «Serve una tiratina d’orecchie – ha commentato il sindaco di Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro – non mi faccia fare nomi ma è evidente che a livello locale qualcosa non funziona. Si facciano i lavori di notte come in altre parti del mondo. I bellunesi non hanno il macchinone elettrico. Quindi più che una smart road serviva una strada che funzionasse».

 

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Il Gazzettino