Al Lido è iniziata la battaglia delle capanne: lo stabilimento le sposta e i clienti storici vanno dall'avvocato

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LIDO DI VENEZIA - Ieri doveva essere il giorno delle conferme per chi doveva prenotare la propria capanna alla Venezia Spiagge. E anche il momento del versamento dell'acconto (o del saldo) per mantenere una tariffa promozionale e scontata. Il ridisegno di una parte dello stabilimento balneare, con la conseguente cancellazione di alcune capanne, imposta dal nuovo Piano particolareggiato degli arenili, per fare spazio alla nuova spiaggia libera più in prossimità dell'ex ospedale al mare, però non va giù a un gruppo di storici clienti. Che si è affidata a una avvocatessa, O.F., per inviare una lettera di protesta alla direzione dello stabilimento balneare e cercare, al tempo stesso, di vedere riconosciute le proprie ragioni. Questa azione è stata decisa dagli affittuari di sei capanne (e rispettive famiglie) che hanno inviato una lettera ufficiale di diffida alla società che ha in concessione lo stabilimento. Una missiva dai toni garbati, ma anche molto chiari. L'azione di protesta potrebbe coinvolgere presto anche altri, oltre alla raccolta firme annunciata, nei giorni scorsi, da un altro gruppo di persone perplesso dalle nuove disposizioni delle capanne. Insomma il fronte della protesta si amplia e la prossima  settimana potrebbero arrivare anche altre novità. Intanto, alcuni clienti hanno deciso di congelare il pagamento dell'acconto, di cui ieri era la data ultima di scadenza. La lettera sottoscritta dalla legale, mette sul piatto anche l'ipotesi che, deluse dalla nuova collocazione delle capanne, le famiglie possano anche decidere, a malincuore, di abbandonare la spiaggia. Per lo spostamento della spiaggia libera, una fila di capanne è stata dismessa e posizionata proprio davanti alle cabine storicamente occupate da quelle famiglie che hanno sollevato la protesta. In quella posizione si è aggiunta una fila in più, sostiene la lettera, e, in generale, tutti gli utenti avranno a disposizione una porzione di arenile inferiore, nelle dimensioni, rispetto agli anni precedenti. Secondo i firmatari della lettera il canone, già impegnativo, di cinquemila euro, non sarebbe congruo rispetto alla qualità del prodotto offerto. «Pur sapendo che si tratta di una modifica resasi necessaria per adempire al nuovo Piano degli arenili - è scritto nella lettera - le famiglie lamentano una scarsa attenzione alla clientela. Le famiglie confidano in una valida proposta di ristoro da parte di Venezia Spiagge spa nella misura di uno sconto sul canone stagionale, o di un impegno alla ristrutturazione delle capanne della nuova prima fila già da questa stagione».

Lorenzo Mayer  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino