VENEZIA - Non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima. Perché il rapporto di Jude Law con Venezia va al di là dei ricordi di set...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
AMBASCIATORE
«Jude Law è un socio attivo e molto generoso», spiega Toto Bergamo Rossi, direttore della Fondazione Venetian Heritage. Martedì sera è stato lui a ospitare nella sua casa l'attore, la fidanzata Phillippa Coan e il regista Sorrentino per una cena «come se ne fanno, tra amici». Una boccata d'ossigeno tra una ripresa e un'altra, tra una caccia agli autografi e alle foto e una serata ufficiale. «Eravamo in otto a tavola - racconta il direttore della Fondazione - è stata una cena in famiglia, colloquiale, si parlava delle cose di cui si parla tra amici. Lui è un testimonial molto importante, anche a livello internazionale e per la raccolta fondi. Ma è anche una persona estremamente interessata, che sa e si interessa». Nei prossimi giorni infatti il direttore porterà Law in un tour tra i cantieri di restauro in mano alla Venetian Heritage: alla Scuola Grande di San Giovanni evangelista, a Palazzo Ducale, a Palazzo Grimani e a Santa Maria Formosa.
I TEMIInnamorato di Venezia e della sua storia, a cena Jude Law ha chiesto aggiornamenti sui temi caldi del dibattito all'ombra di San Marco. Dalle Grandi navi («Ma quelle passano ancora?», si è interrogato, stupito) al controllo degli accessi e del turismo cafone. Fino alla tassa di sbarco. «La considera necessaria - conclude Bergamo Rossi - ma si domanda come sarà applicata».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino