La "truffa del militare" le svuota il conto: raggiro online dalla Nigeria

Attenti alle minacce di internet
MESTRE - Decine e decine di vittime in tutta Italia. E anche a Mestre. Una è assistita dall’avvocato Emanuele Compagno di Dolo che, d’accordo con la sua...

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MESTRE - Decine e decine di vittime in tutta Italia. E anche a Mestre. Una è assistita dall’avvocato Emanuele Compagno di Dolo che, d’accordo con la sua cliente, accetta di raccontare la vicenda affinché nessuno più caschi nella trappola. Stiamo parlando di quella che ormai è passata alla cronaca per la “truffa del militare”, un raggiro che ha raggiunto dimensioni tali che persino la popolare trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto” ha dedicato di recente due puntate a questo argomento. A organizzare il colossale inganno, una vera e propria organizzazione criminale che avrebbe base in Nigeria stando ai riscontri investigativi della Polizia postale che sta indagando per sgominare la banda. Tutto avviene on line: nel mirino donne, adulte, sole o che stanno vivendo un momento di difficoltà dal punto di vista esistenziale e sentimentale.


 
È il caso della 47enne, operaia, residente in città, che si è rivolta all’avvocato Compagno per cercare di uscire dall’incubo in cui si era trovata, da metà maggio, rispondendo a una semplice richiesta di amicizia su Facebook. Dopo i primi convenevoli, l’appello straziante del sedicente veterano dell’Afghanistan che, richiamato sul fronte di guerra, non aveva nessuno cui inviare i suoi effetti personali nell’eventualità di morte improvvisa. Era rimasto vedovo e il figlioletto era da persone di fiducia. In poche parole Dave - così si era presentato l’imbroglione che aveva rubato l’identità di un vero marine Tim Collins, 52 anni, che nel 2003 era comandato in Iraq - le chiedeva di pagare le tasse di sdoganamento del pacco a Londra per un ammontare di 5mila euro. E lei lo ha fatto: con due bonifici uno di 1.500 euro, l’altro di 3.500 su una banca di Barcellona.

«La mia assistita - spiega l’avv. Compagno - sta attraversando un periodo un po’ critico e nemmeno lei sa capacitarsi di come si era lasciata abbindolare. Quasi si vergognava a presentare denuncia. Ma quando le pretese si sono fatte ingenti e soprattutto i toni dei messaggi si sono fatti violenti e minacciosi, allora ha chiesto aiuto. Dave infatti voleva addirittura 45mila euro e le aveva scritto che, se non ubbidiva, poteva persino venire arrestata. Gliene ha dati mille, tutto il denaro che aveva nel conto. Ho stampato oltre cento pagine con i messaggi insistenti che il tizio inviava con una cadenza da stalker. Fanno parte della documentazione che ho depositato in Procura a Venezia con la denuncia di truffa contro ignoti». (m.and.)
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Il Gazzettino