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LAMON - «L’ho visto diventare blu, l’ho disteso a terra e ho cominciato a praticargli il massaggio cardiaco fino a che si è ripreso, ma sono stati interminabili»: non li dimenticherà presto Stefano Menichino, ex carabiniere in congedo e fino al 31 dicembre scorso presidente dell’associazione di soccorso Stella Alpina, che ieri verso le 10.30 dal bar in centro a Lamon dove stava giocando a carte, ha intravisto vicino al monumento ai caduti il suo amico M. F., 86 anni fermo con una mano sul petto. È uscito per andare da lui, pochi metri distante, gli ha chiesto cosa stesse succedendo, lui ha risposto di non sentirsi bene, di sentire un dolore al petto. Stefano Menichino, lo ha invitato ad entrare in bar per sedersi e bere un bicchier d’acqua apsettando il ritorno della compagna che nel frattempo era andata a comprare il pane.
L’INTERVENTO
Ha fatto pochi passi, ma si è accasciato a terra: «L’ho visto diventare blu, gli ho praticato la manovra -ricorda Stefano- mentre chiedevo a un’altra persona che nel frattempo era accorsa, di chiamare il 118».
IL RACCONTO
«Ho fatto solo quello che chiunque in quella situazione avrebbe fatto -si schermisce Stefano Menichino- non ho fatto nulla di straordinario, spero che il mio amico si riprenda presto e possa tornare a giocare carte al bar». Ma il salvataggio di M. F. apre di fatto una delicata questione, quella dell’assistenza decentrata affidata ai volontari, tema che sta a cuore al giovane sindaco di Lamon Loris Maccagnan. «L’associazione è stata sciolta a fine anno -spiega il primo cittadino- la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il cambio dell’ambulanza che si era rotto e non c’erano i soldi per ripararla, ma la scelta affonda le radici in problemi molto più ampi: l’eccessiva burocratizzazione del volontariato, le responsabilità esagerate su chi dedica liberamente tempo e risorse a beneficio degli altri, le nuove leve preferiscono impegni diversi, magari sempre nel campo della solidarietà, ma in strutture più organizzate», Il Comune da parte sua, pur tra mille difficoltà, sta cercando di metterci una pezza: «L’obiettivo è acquistare un’ambulanza rirpristando il servizio prezioso che svolgeva la Stella Alpina che vorremmo riattivare, magari con un altro nome, ma con il medesimo obiettivo: qui abbiamo tanti anziani sparsi in un territorio molto esteso che hanno bisogno di essere accompagnati a visite, prelievi, accertamenti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino