VENEZIA In attesa che la medicina trovi l’antidoto al Covid-19, il vaccino - in senso economico - alla crisi provocata dalla pandemia e da due mesi di blocco delle...
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Ne sono convinti il presidente degli industriali di Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese, e l’assessore regionale alle Attività produttive Roberto Marcato, protagonisti ieri con il direttore del Gazzettino Roberto Papetti del dibattito che ha chiuso al Terminal Vtp di Venezia l’assemblea generale di Confindustria Venezia - area metropolitana di Venezia e Rovigo.
Che la Zls sia lo strumento in grado di risollevare l’economia locale è stato detto esplicitamente da Marcato: «Ci siamo incontrati più volte in video-conferenza durante l’emergenza Covid - ha spiegato l’assessore davanti a circa 150 associati - proprio perché era necessario dare un segnale di vitalità in un momento delicato. Il tavolo di concertazione con gli stakeholder (i portatori d’interesse, ndr) si è concluso con l’incarico assegnato alla Camera di commercio di elaborare il piano strategico». E ora i attende la definizione dell’offerta finanziaria per poter chiudere il cerchio con il Governo: «Auspico che possa arrivare a breve», ha aggiunto Marcato. E Marinese, invitato da Papetti a ipotizzare una data ha aggiunto: «Entro ottobre sarà pronto, e per la fine dell’anno ce l’avremo».
Ostacoli sul terreno del resto non ce ne sono, dal punto politico. Con l’unica eccezione legata al futuro del Governo, che Marcato - pure all’opposizione rispetto all’esecutivo - al momento non vede a rischio.
GLI STRUMENTI
È toccato a Marinese illustrare le potenzialità della Zona logistica semplificata: «Uno straordinario attrattore di imprese - per il presidente degli industriali - in grado di fare tornare aziende che se n’erano andate altrove». La Zls del resto prevede il riconoscimento di crediti d’imposta del 25% per le piccole imprese, del 20 per le medie e del 15% per le grandi imprese, oltre a semplificazioni burocratiche e agevolazioni fiscali che dovrebbero attrarre, in base allo studio condotto dall’advisor Ernst & Young, investimenti per 2,5 miliardi di euro e 26mila nuovi posti di lavoro. Linfa vitale per un’area che sconta la crisi della grande industria di Marghera ma anche le difficoltà di chi deve affrontare iter amministrativi infiniti e banche con il rubinetto chiuso. «Mi auguro che le banche vogliano essere assi portanti della ripresa economica - ha detto Marcato - Dovrebbero mostrare più attaccamento e senso d’appartenenza per il territorio, con un atteggiamento adeguato alle attese». Come dire che, sul fronte creditizio, «c’è qualcosa da migliorare». Tesi condivisa da Marinese, per il quale «alcuni istituti stanno complicando la vita alle aziende».
Nessuno però mette in dubbio che il traguardo ormai sia vicino: «Sono certo che funzionerà - ha ribadito Marinese - Qui abbiamo infrastrutture università, imprese, il porto e una città che non ha eguali». Lo stesso meccanismo della Zls, che consente di attivare investimenti anche per le piccole imprese (al contrario di quanto previsto per le aree di crisi complessa) dovrebbe rendere appetibile il territorio che si estende fra Venezia e Rovigo.
Con la possibilità, in futuro di estendere il regime della Zls ad altri territori, come Padova e Treviso, per realizzare nei fatti quella Patreve che periodicamente riemerge nel dibattito politico sull’assetto amministrativo della regione. Un percorso che l’emergenza sanitaria ed economica, che richiede risposte rapide dal mondo della politica, potrebbe accelerare. Come dire che la Zls, agli occhi di industriali e politici, rappresenta un punto di arrivo e allo stesso tempo un punto di partenza.
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Il Gazzettino