ROVIGO - Il Green pass è un vero grattacapo per anche per i ristoratori polesani. Pure in zona bianca, le feste post cerimonie religiose prevedono la certificazione verde per tutti i partecipanti. Per ottenerlo occorre avere ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid oppure effettuare un tampone rapido o molecolare nell'arco delle 48 ore che anticipano il banchetto in questione. «In questi giorni, grazie alla bella stagione e alle riaperture, i ristoranti stanno ospitando molte cerimonie spiega Bruno Meneghini della Fipe (Federazione pubblici esercizi) dell'Ascom -, il problema però è la gestione del Green pass, il documento che deve essere consegnato al ristorante per evitare sanzioni in caso di controlli delle Forze dell'Ordine. La normativa non è chiara e gli esercenti si rivolgono alla nostra associazione per i chiarimenti. In particolare, sulla necessità del Green pass per gli invitati con meno di 12 anni. Per questa fascia infatti il vaccino non è ancora previsto».

IL PASSAPORTO
Il passaporto per partecipare a matrimoni ed eventi è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione. Per quanto riguarda, invece, i guariti dal Covid la certificazione verde è rilasciata dalla struttura nella quale è avvenuto il ricovero del paziente, oppure dai medici di medicina generale e dai pediatri. Il risultato negativo al tampone, invece, viene attestato dalla farmacia o dal laboratorio privato in cui si effettua il test molecolare o antigenico. L'obbligo del Green pass vale per gli invitati alle cerimonie a partire dai due anni. «Il Green pass ci sta mettendo in difficoltà dal punto di vista organizzativo spiega Enrico Rizzato della Trattoria al Ponte di Lusia -, non è semplice verificare la situazione sanitaria di ciascun invitato, servirebbe davvero un Covid manger per seguire tutti questi aspetti formali. Un costo in più per l'azienda. Nel nostro caso, devo dire che ci stanno dando una mano, in caso di matrimoni ad esempio, gli amici degli sposi che magari si prendono l'incarico di raccogliere la documentazione. Non sempre però abbiamo questo aiuto».