Giocattolo sulla tomba del papà morto nell'incidente: qualcuno lo ha rubato

Fabrizio Galuppi, il papà di 32 anni, di Limena, scomparso ad inizio febbraio
LIMENA - Un oggetto caro appoggiato sulla tomba di un familiare come segno di un sentimento che non si affievolisce al passare del tempo. Un oggetto che, però,...

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LIMENA - Un oggetto caro appoggiato sulla tomba di un familiare come segno di un sentimento che non si affievolisce al passare del tempo. Un oggetto che, però, misteriosamente sparisce, tolto per chissà quale motivo, o, peggio ancora, rubato. Un episodio purtroppo non raro e che rattrista non solo i familiari che si recano a far visita al proprio caro, ma che tocca quanti interpretano nello sgradevole gesto la violazione di ciò che di più intimo abbiamo: il dolore per la perdita di una persona amata. Ed è quello che purtroppo è accaduto lunedì scorso ai familiari di Fabrizio Galuppi, il papà di 32 anni, di Limena, scomparso ad inizio febbraio in un tragico incidente stradale accaduto a pochi chilometri da casa.  Sulla sua tomba c'era una piccola moto azzurra con i profili neri: forse il giocattolo preferito del suo bambino di appena quattro anni o un simbolo per ricordare la sua passione per la Vespa50, Fabrizio  stesso, infatti, ne aveva restaurata una tutta nera che usava negli spostamenti più veloci. Un oggetto comunque caro, che lunedì la mamma Flavia non ha più trovato sulla tomba del figlio.

Il suo dispiacere lo ha affidato anche ad un messaggio su facebook, quasi a volere condividere l'amarezza con altri, ma nello stesso tempo a lanciare quasi un appello nella speranza che qualcuno legga e capisca quanto quella moto azzurra significhi per chi lo ha appoggiato sopra la tomba. Tanti sono stati i messaggi di solidarietà che la donna ha ricevuto, e fra questi anche quello di un'altra mamma che, oltre trent'anni fa, ha perso le due figlie gemelle alla nascita e che ancora oggi combatte contro i furti di fiori e orchidee dalla tomba.

Vicinanza alla mamma di Limena è stata espressa anche dal sindaco Stefano Tonazzo, e c'è anche chi in cuor suo spera che il gesto non sia voluto e messo in atto da una persona adulta, ma possa trattarsi dell'innocua azione di un bambino attirato dalla piccola moto, lontano dagli occhi dei genitori. E proprio in questi giorni i ragazzi dell'Ottavo Miglio, l'associazione di giovani limenesi di cui anche Galuppi aveva fatto parte, si sono ritrovati per organizzare il Porto Vecchio Festival, con loro c'era il ricordo dell'amico recentemente scomparso. 
Ba.T. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino