Vede donne "sospette" vicino a casa, chiama il 113: arrestate due ladre

Vede donne "sospette" vicino a casa, chiama il 113: arrestate due ladre
TREVISO - Nella sera di sabato, 6 ottobre 2018, è stata la prontezza di un cittadino a permettere alla polizia di catturare due ladre, dedite a furti nelle abitazioni....

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TREVISO - Nella sera di sabato, 6 ottobre 2018, è stata la prontezza di un cittadino a permettere alla polizia di catturare due ladre, dedite a furti nelle abitazioni. L'uomo, rientrando a casa, nella zona di Carbonera, aveva notato due donne sospette che uscivano dal portoncino del proprio condominio; arrivato davanti al proprio appartamento, notava che la sua porta era stata forzata e le camere della propria abitazione messe completamente a soqquadro. Dopo aver ricollegato il furto alla presenza delle due donne, si catapultava nuovamente per strada individuandole in lontananza e chiamando il 113.


Ricevuta la segnalazione, gli agenti delle Volanti sono piombati sul posto e hanno intercettato le due donne che nel frattempo si erano date a precipitosa fuga lasciando cadere, e lanciando nei giardini privati, una parte della refurtiva, successivamente rinvenuta. Gli operatori di polizia sono comunque riusciti a bloccare le due donne che, dopo gli accertamenti di rito, venivano identificate per S.S. e I.J., venticinquenni di nazionalità croata, con a carico diversi precedenti di polizia per furti in abitazione perpetrati in tutto il Veneto.

Sottoposte a perquisizione personale, nascosti negli abiti delle donne sono statirinvenuti e sequestrati monili in oro e orologi di valore, nonché diverso denaro contante. Le due donne venivano così arrestate per il reato di furto in abitazione.

Il secondo episodio si è verificato poco dopo, intorno alle 22, quando i poliziotti, transitando in Via Brigata Treviso, notavano un individuo sospetto che, incappucciato e sotto una pioggia battente, sostava seduto nei pressi di diverse abitazioni ed esercizi commerciali. Alla vista degli operatori, l’individuo si mostrava da subito insofferente ed in evidente stato di agitazione e, poiché si rifiutava di fornire una motivazione plausibile circa la sua presenza in loco ed era privo di documenti, si decideva di accompagnarlo in Questura.


L'uomo, invitato ad avvicinarsi all’autovettura di servizio, si è divincolato, ha spintonato gli agenti e si è dato alla fuga incurante dei veicoli in movimento sulla strada; gli agenti l'hanno però raggiunto in un giardino privato dopo aver scavalcato il cancello di ingresso. A questo punto l’uomo ha iniziato a scalciare e colpire con pugni e testate gli agenti, ma è stato bloccato e portato in Questura. E' stato identificato per P.R., trentenne moldavo, con a carico numerosi arresti e precedenti penali per reati contro il patrimonio e furti in abitazione: perquisito, aveva addosso  diversi strumenti atti allo scasso, che gli sono stati sequestrati. E' stato arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.


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Il Gazzettino