PALMANOVA (Udine) - Quattro chilometri d'acqua, quelli della Roggia di Palma, coccolano la Città Stellata, da poco patrimonio dell’umanità Unesco. Sono...
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La Roggia di Palma fa parte di un reticolo di acque molto antico che arriva dalla zona a nord di Udine. Sono quelle che da Zompitta di Reana passano per Udine e arrivano fino alla Città Stellata. Qui, dopo la costruzione di Palmanova, la roggia fu magistralmente incanalata: da una parte riforniva l'acquedotto che serviva la popolazione residente entro la cerchia di mura più stretta, il cuore della cittadina, l'altra finiva nei fossati, per poi gettarsi nel Taglio, e da qui nell'Ausa, a Cervignano.
Per 30 anni i fossati sono rimasti asciutti e solo grazie a una meticolosa opera di recupero, il Comune di Palmanova è riuscito a riportare l'acqua, come un tempo. Col prezioso bene sono tornati gli uccelli acquatici come le folaghe, gli aironi cinerini, le gallinelle d'acqua, i germani, le anatre. Ci sono anche le tartarughe d'acqua e i pesci. Un piccolo paradiso cui si può accedere liberamente, gratuitamente, sempre, in ogni stagione, in bici o a piedi, passando da una porta all'altra, immersi nel verde.
«Un'oasi per fuggire dal caos delle città e trascorrere qualche ora in relax - dice l'assessore con delega ai bastioni, Luca Piani -; abbiamo installato anche dei ponticelli e delle aree per i pic-nic per le famiglie. Nei fine settimana, inoltre, si possono visitare pure gli ambienti "chiusi", tra cui le suggestive gallerie». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino