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MOGGIO UDINESE - Un cassonetto dell'immondizia, trasformato in giaciglio, all'interno del quale da alcuni giorni trascorre le sue giornate discettando di valori, filosofia, condizione umana. È il gesto provocatorio di Emanuele Franz, 41 anni il prossimo 14 agosto, saggista, filosofo e poeta di Moggio. Una protesta contro le convenzioni sociali? Una emulazione di San Francesco? Anche racconta tra un video e l'altro pubblicato sulla sua pagina facebook -. Soprattutto una provocazione artistica per invitare la riflessione sulla caducità della condizione umana. Un attacco al consumismo, alla mentalità iper-commerciale di questa società senza valori per riscoprire ciò che veramente non andrà mai al macero: i nostri valori e i nostri ideali puntualizza, rispondendo a chi lo deride.
Vestito con un sacco di iuta, una lanterna a portata di mano, un fornelletto per cucinare, Franz, autore di svariati libri di filosofia e storia delle religioni, trascorre le giornate leggendo e scrivendo. La sua prossima fatica letteraria sarà un'opera sulla santa follia e ha eletto a sua dimora un luogo ideale il cassonetto appunto per meditare sul destino dell'uomo ed invitare a fuggire la vanagloria e la ricchezza. Un gesto inusuale che farà discutere.
Del resto lo scrittore non è nuovo a queste iniziative: nel gennaio scorso aveva lanciato un concorso letterario riservato ai no vax, il Premio Divoc, primo e unico premio di scrittura riservato ai non vaccinati dove la parola Divoc non è altro che la parola Covid al rovescio e stava a simboleggiare la volontà di rovesciare ciò che accade nella società che punisce e sorveglia i non vaccinati.
Ora il nuovo fronte: Non si può fare filosofia da dietro una scrivania, occorre scrivere solo ciò che si prova sulla pelle.
Il Gazzettino