Fari e forti: la frontiera dei nuovi affari e del lusso in laguna

In laguna fanno gola le location abbandonate
VENEZIA - Vai tu a spiegare a chi abita agli Alberoni, che vede un autobus ogni 20 minuti - e che ce ne impiega altrettanti per arrivare al centro del Lido con il mezzo pubblico -...

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VENEZIA - Vai tu a spiegare a chi abita agli Alberoni, che vede un autobus ogni 20 minuti - e che ce ne impiega altrettanti per arrivare al centro del Lido con il mezzo pubblico - che ci sono fior di turisti disposti a fare la fila per assicurarsi un posto per dormire ai confini di un paese così sperduto. E addirittura in bocca di porto, rinchiusi in un faro abbandonato pur con tutte le comodità e i servizi all'apice del lusso e della tecnologia, ma pur sempre fuori dal mondo. Ed è esattamente quanto cercano i clienti che sono già in lista di attesa per assicurarsi una notte in Canal dei Petroli, nell'ex faretto dello Spignon attualmente diroccato e abitualmente utilizzato dai pescatori come ricovero per reti e attrezzature da pesca, senza tanto star a pensare di chi è. E anche per l'ex caserma della Guardia di Finanza sempre agli Alberoni c'è già pronto un tour operator che fa base in Sicilia e che cerca proprio queste caratteristiche di isolamento per i propri clienti. Ma è solo una questione di punti di vista.


IL DEMANIO Sta finalmente per vedere la conclusione l'aggiudicazione del bando Fari dell'Agenzia del Demanio, che ha visto mettere all'asta centinaia di strutture in disuso in tutta Italia con l'obiettivo di farle tornare a vivere. In luglio del 2016 c'era stata la pubblicazione del bando del faro Spignon, davanti agli Alberoni, una costruzione ottocentesca su un'isolotto di meno di 200 metri quadrati che rappresentava il faro di dritta - oggi in disuso - per le navi in entrata, mentre quello di sinistra era alla palada delle Ceppe.
Nel 2017 l'aggiudicazione provvisoria. Il vincitore, la Floatel Gmbh, è una società che ha sede a Berlino e che è stata scelta tra altri concorrenti - tra cui Assonautica e Simerg di Roma, che ha presentato ricorso - per la qualità dell'offerta: a fronte di una concessione di 50 anni sono stati offerti dei canoni attualizzati per quasi un milione di euro e proposto un investimento di 708.050 euro.
Un'azienda che ha già esperienza in questo settore, che vanta una ricettività di extralusso in location sensazionali, come all'interno di una gru ad Amburgo o di un faro a Usedom, un'isola nel Mar Baltico, e che in Italia ha già avviato la trasformazione del faro di Ischia. Raccomandazioni di sicurezza, che traspaiono dal sito internet, in alcuni posti non è consentito portare ragazzi sotto i 15 anni, nè animali. Insomma, il target sono single in meditazione, coppie per una notte di intimità, con il gusto di essere completamente isolati ma contemporaneamente di poter godere di un panorama che ti lascia a bocca aperta (anche in caso di maltempo, osservando la furia della natura da un luogo sicuro). Con le possibilità di intervento immediato in caso di emergenze e tutti i comfort che possono offrire tecnologie di ultima generazione. Il 22 novembre ci sarà la firma del contratto con l'agenzia del Demanio, a cui si arriva dopo un iter particolarmente travagliato. «Ci sono voluti due anni per sistemare tutti i documenti - spiega il referente italiano Fabrizio Ragazzi - basti pensare che serviva il certificato antimafia che in Germania non esiste. E siamo dovuti andare all'ambasciata italiana a Berlino per spiegare che la società era assolutamente pulita, che i titolari non avevano mai preso neanche una multa per divieto di sosta, anche perchè diversamente, lì non avrebbero avuto vita facile nel settore».

L'EX CASERMA Entro il 15 dicembre, invece, firmerà il contratto l'aggiudicatario dell'ex caserma della Guardia di Finanza sempre agli Alberoni, che l'ha spuntata sull'offerta di Vento di Venezia. Si tratta dell'azienda siciliana Hotel d'Orange di Francavilla di Messina, che per scaramanzia non si sbilancia. A fronte di una concessione cinquantennale, per un canone annuo di 30 mila euro, sarà realizzata una struttura ricettiva che punta al cicloturismo, con centro benessere, officina per le bici, torre panoramica: la superficie totale è di 1800 metri quadrati mentre quella coperta supera i 700. L'area è sottoposta a vincolo archeologico ma non della Soprintendenza e a breve sarà stilato un cronoprogramma sull'intervento che prevede il rispetto dei volumi esistenti, ma anche la creazione di ambienti che possano valorizzare la posizione in cui si trovano, a due passi dall'approdo del ferry boat per Pellestrina. Una specie di resort per turisti esperienziali, o una tappa - di lusso - per chi ama viaggiare sulle due ruote.

In previsione dell'attuazione del progetto Cammini e percorsi, sempre del Demanio, e che si basa sull'idea della ciclovia da realizzare tra Venezia e Torino.
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Il Gazzettino