Congresso famiglie Verona, Salvini oggi sul palco: «L'aborto non si tocca»

dal nostro inviato VERONA La sorpresa si chiama Tiziana Drago, sconosciuta senatrice del M5S, che si è goduta 15 minuti di celebrità parlando al congresso mondiale...

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dal nostro inviato
VERONA La sorpresa si chiama Tiziana Drago, sconosciuta senatrice del M5S, che si è goduta 15 minuti di celebrità parlando al congresso mondiale della famiglia, nonostante Luigi Di Maio avesse vietato a tutti di venire qui con tanto di lettera aperta diffusa da giorni. Invece no. Eccola: «Auspico il dialogo con voi, anche tra noi ci sono altre posizioni sulla famiglia rispetto alle dichiarazioni di questi giorni. Io sono per la tradizionale», dice la catto-grillina, rovinando la giornata ai vertici pentastellati, assai irritati per questa sortita solitaria (ma non ci saranno provvedimenti).

Questa è la sorpresa, poi c'è il caso: è il feto di gomma che gira di mano in mano. Ricalca le misure di un embrione di dieci settimane: sembra vero, al tatto. Accanto a lui, su un bigliettino di Notizie pro Vita, la scritta L'aborto ferma un cuore che batte.

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LA CONSTATAZIONE
D'altronde, il congresso mondiale delle famiglie, che spacca il governo da giorni per la questione del logo concesso e poi negato, si è aperto ieri mattina con questa cartesiana constatazione di Massimo Gandolfini, leader del Family: «In Italia, dal 1978 a oggi, sono stati uccisi sei milioni di bambini». Ed è tutto un attacco alla legge 194. Il primo giro di interventi ruota intorno a questo. Tra i relatori arriva anche la giornalista Maria Giovanna Maglie, che qui fa coppia di ferro con Francesca Immacolata Chaouqui: «Non vorrei che l'aborto diventasse un rito laico di festeggiamento invece che un'opzione alla quale ricorrere come extrema ratio».
Insomma, il clima è questo. Ma non è nemmeno una sorpresa, in fondo. Ma visto la portata divisiva dell'evento, il vicepremier Matteo Salvini mette di nuove le cose in chiaro: «La legge sull'aborto non si tocca, sui diritti nessun passo indietro. Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane: mamme e papà, coi bimbi e coi nonni, e uscire da una situazione di povertà che a volte, dopo la nascita di un figlio, ti entra in casa».
Ma lo scontro c'è perché il M5S ribolle per questo appuntamento per sfigati come lo ha bollato Di Maio o da «personaggi da medioevo», come sottolinea il suo bracciodestro Stefano Buffagni. Ed è il ministro della Salute Giulia Grillo ad andare all'assalto per tutta la giornata. Prima bolla la manifestazione come di estrema destra dove «si paragona, a detta di alcuni relatori, l'omosessualità al satanismo: questa è quella che mi fa un po' più ridere, se mi permettete - aggiunge -, perché è ai limiti del ridicolo ed è ovviamente priva di qualsiasi fondamento scientifico». E sull'aborto, il ministro M5S è perentoria: «Non è negandolo che si favorisce la natalità in questo Paese».
La tensione è alta dentro la maggioranza e il premier Conte salomonico salomonico dice: «Verona? Non sono stato invitato». Ma gli organizzatori lo contraddicono. Viste le posizioni così estreme che girano da queste parti, anche i leghisti ci vanno con i piedi di piombo. Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti (atteso oggi): «Io ho dato la mia disponibilità ma questo non significa sposare l'ideologia o l'idea di chi ha organizzato il convegno». Anche Luza Zaia, governatore del Veneto prende le distanze dall'invettive omofobe che girano nell'aria.

Oggi sarà il giorno di Salvini, atteso alla 16. Con lui anche il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. Ma Verona sarà blindata per la manifestazione organizzata da sindacati, sinistra, movimenti femministi e antagonisti. Sono attese ventimila persone. La questura è allertata, si temono scontri e infiltrati dei centri sociali.
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Il Gazzettino