PADOVA - Maxi blitz e sequestri della Guardia di Finanza che ha chiuso una complessa indagine in materia di contraffazione: "sigilli" a oltre 7.000 capi recanti marchi...
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Il primo sequestro a Cittadella nel corso di un controllo fiscale: le successive indagini, coordinate dalla Procuraa di Padova, si sono basate anche su intercettazioni telefoniche (rese complesse dalla necessità di ricorrere a interpreti senegalesi) e da attività tipiche di polizia giudiziaria. L'indagine ha permesso di ripercorrere a ritroso l’asse di distribuzione e produttivo concentrato nelle province di Padova, Roma e Napoli, fino a conseguire la completa disarticolazione della filiera del falso.
Un “laboratorio del falso” era nel centro storico di Napoli, risultato base logistica per la produzione e il confezionamento dei prodotti di ottima fattura, da cui poi si approvvigionavano vari grossisti per clienti africani – prevalentemente senegalesi – «che gravitavano principalmente nella provincia di Padova - spiega la Gdf - ma che nel periodo estivo affollavano le zone balneari del Veneto».
Segnalate 12 persone per produzione e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Per consentirne il riutilizzo a fini di beneficienza, le Fiamme Gialle hanno ottenuto dall’autorità giudiziaria, come alternativa alla distruzione, l’autorizzazione ad affidare i capi di vestiario a onlus. Le donazioni hanno riguardato capi di abbigliamento (maglie, felpe, jeans, ecc.) ai quali sono stati rimossi tutti i segni contraffatti riconducibili alle note griffe. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Guardia di Finanza, è frutto della stretta collaborazione anche a livello locale con le diverse realtà del volontariato e dell’associazionismo in genere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino