VERONA - Sei persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Verona che ha concluso un'indagine per frode fiscale in commercio. L'operazione dei finanzieri...
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L'ipotesi di reato avanzata nei confronti degli indagati è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali. Per due arrestati, un veronese di Arcole e una cittadina bielorussa, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per gli altri quattro, un campano, un laziale e due bielorussi, il Gip Luciano Gorra ha emesso la misura degli arresti domiciliari.
L'operazione, condotta dalla Compagnia delle Fiamme Gialle di Soave (Verona) e coordinata dal sostituto procuratore Paolo Sachar, ha permesso di ricostruire la rilevante frode che ha interessato il commercio di 80 milioni di litri di carburante - tra gasolio e benzina - per un valore superiore ai 120 milioni di euro. I finanzieri hanno individuato una Srl con sede ad Arcole che era stata posta al vertice di una filiera commerciale costituita da società «cartiere», interposte per frodare l'Iva. In pratica i prodotti petroliferi immessi in commercio dal deposito fiscale, anziché essere ceduti direttamente all'azienda veronese venivano fatturati alle cartiere con sede nelle province di Napoli, Roma, Venezia, Asti e Verona, che attestavano falsamente di essere esportatori abituali e di poter quindi non applicare l'Iva sul prodotto petrolifero, successivamente ceduto alla società di Arcole che a sua volta lo vendeva a distributori stradali e ad altri rivenditori, tra Veneto, Emilia Romagna, Trento e Ancona.
«Il sistema - ha spiegato il comandante provinciale, col.
Il Gazzettino