Elezioni a Treviso. Maurizio Mestriner candidato di M5S e Unione Popolare: «Sono pronto alla scalata»

TREVISO - La conquista di Ca’ Sugana è un’impresa. Ma a Maurizio Mestriner, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle e di Unione Popolare, le corse...

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TREVISO - La conquista di Ca’ Sugana è un’impresa. Ma a Maurizio Mestriner, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle e di Unione Popolare, le corse piacciono, anche quelle in salita. Così come le discese tra le rapide. La sua passione per lo sport è totale. Dalle corse in montagna, il trail running, ai giri in sella a bici gravel lungo sentieri e percorsi sterrati, fino al crossfit, mix di discipline. Con una passione particolare, in più, che l’ha portato a ottenere il patentino da istruttore di kayak e canoa. E forse non poteva essere altrimenti per chi alla prima esperienza con la pagaia ha macinato 80 chilometri sul Livenza tra Portobuffolè e Carole. Geometra 43enne, Mestriner lavora in un’azienda trevigiana specializzata in serramenti e rivestimenti di facciate. La scintilla politica è scoccata in un palazzetto dello sport, giusto per restare in tema. Precisamente al Palaverde. Qui ha assistito allo spettacolo “Incantesimi” portato in giro da Beppe Grillo nel 2006. E da quel momento è iniziato il percorso da attivista: prima nei meet-up e poi con la lista Amici di Beppe Grillo. Fino all’attuale sogno di una Treviso a 5 Stelle.

 


Maurizio Mestriner, più facile correre in montagna o affrontare la campagna elettorale per diventare sindaco di Treviso?


«È più facile correre in montagna (ride, ndr). Scherzi a parte, fino a qualche tempo fa la corsa non mi piaceva troppo. Mi sono avvicinato a questo mondo anche tramite il crossfit. Qui abbiamo zone favolose dove poter correre nella natura. Ho sempre avuto la passione per lo sport, a livello amatoriale. Fin da bambino: dal calcio al nuoto, e poi mille altre discipline».

 


La prima volta in canoa?
 

«Ho iniziato attraverso delle amicizie. La prima volta abbiamo fatto 80 chilometri sulla Livenza: siamo partiti da Portobuffolè e siamo arrivati a Caorle. Ci abbiamo messo due giorni, passando la notte in tenda a metà del percorso. E da lì me ne sono innamorato».

È riuscito a scendere in acqua durante la campagna elettorale?
«Da qualche mese ormai non riesco a far niente del genere (sorride, ndr). Ma non vedo l’ora di potermi rimettere in carreggiata. Nel frattempo, però, ho fatto alcune uscite per lavoro come istruttore e accompagnatore. Essendo titolare di licenza del Coni, mi capita di essere contattato dalle attività turistiche, in collaborazione con il Touring».

L’ultima?
«Qualche giorno fa ho accompagnato 40 studenti di quarta superiore della zona di Milano nella laguna di Bibione. Adesso è il periodo delle scuole: tante puntano a gite sportive e fanno fare ai ragazzi delle esperienze in diverse discipline. E ogni tanto ci sono anche chiamate da parte delle aziende per attività di team-building».

 

Ritornando su Treviso, quali sono i suoi luoghi del cuore?
 

«Piazza dei Signori, perché rappresenta il cuore della trevigianità. Ma non posso non citare anche la Restera e il Sile. Siamo ricchi di spunti per poter rilanciare la città. Ed è necessario farlo valorizzando al meglio il suo ambiente e la sua storia».

 

Come si è avvicinato al Movimento 5 Stelle? Si ricorda il primo “appuntamento”?

«La scintilla è scoccata a uno spettacolo di Beppe Grillo al Palaverde. Dopodiché, nel 2007, mi sono avvicinato al gruppo che stava nascendo a Treviso. E non l’ho più mollato. Ricordo che all’inizio facevamo riunioni quasi carbonare nelle case o nei bar. Non abbiamo mai gestito soldi e non abbiamo sedi. Ma, pur con fatica, siamo riusciti lo stesso a radicarci nel territorio, ottenendo anche discreti risultati».

 

Il consiglio comunale di Treviso è stato il primo in Italia a vedere l’elezione di un consigliere grillino. Di seguito, però, altri due consiglieri hanno lasciato il Movimento poco dopo l’elezione.

«Purtroppo abbiamo avuto due perdite negli ultimi 10 anni. E pesano tanto, devo essere sincero, perché non ci hanno permesso di avere la continuità politica, la visibilità e il riconoscimento da parte dei cittadini per il lavoro svolto. Ora sembra quasi che partiamo da capo. In realtà sono 15 anni che lavoriamo sul territorio di Treviso».

Per la prima volta c’è un’alleanza: quella con Unione Popolare.
«Per noi è una novità. E siamo contentissimi di aver trovato questo accordo. Ci auguriamo che possa portare i propri frutti».

 

In caso di elezione a sindaco, quali sarebbero le priorità?

«La realizzazione di comunità energetiche in ogni quartiere, con il Comune capofila, coinvolgendo anche le parrocchie. Si avrebbero benefici ambientali, con la riduzione dell’inquinamento, e un miglioramento della qualità della vita per i cittadini, anche grazie al risparmio nelle bollette. Le prime potrebbero essere realizzate in meno di un anno».

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Il Gazzettino