Effetto Covid sulle vendite pubbliche, restano sul mercato beni per 93 milioni di euro Ecco quali

Effetto Covid sulle vendite pubbliche, restano sul mercato beni per 93 milioni di euro Ecco quali
VENEZIA L'effetto Covid in Veneto si fa sentire anche sulle alienazioni pubbliche. Nel corso del 2020 sono stati ceduti 15 beni immobiliari, per un incasso complessivo di...

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VENEZIA L'effetto Covid in Veneto si fa sentire anche sulle alienazioni pubbliche. Nel corso del 2020 sono stati ceduti 15 beni immobiliari, per un incasso complessivo di 7.285.746 euro, ma la maggior parte delle alienazioni ha riguardato cespiti di valore inferiore ai 300.000: è quanto risulta dal Piano di vendita degli immobili non essenziali all'attività istituzionale della Regione e dei suoi enti strumentali, che ieri ha ricevuto il parere favorevole della commissione Bilancio, pur con l'astensione del Partito Democratico. Tuttavia sul Canal Grande ci credono ancora, al punto da confermare nel catalogo lo stesso Palazzo Balbi e cioè la sede della Giunta (con un prezzo fissato in 26,4 milioni), una delle 122 proprietà che vengono messe sul mercato con l'obiettivo di incamerare 93 milioni. 



IL LISTINO
Nel listino compaiono terreni, case cantoniere, caselli ferroviari e compendi vari, fra cui spiccano:
le Terme di Recoaro (5.039.900),
il complesso termale ex Inps di Battaglia (16.737.000),
palazzo Gussoni a Venezia (l'attuale sede del Tar: 13,5 milioni).

Questi beni erano già stati offerti, ma evidentemente i prezzi sono impegnativi, così come le destinazioni d'uso previste. Nel caso del Balbi, ad esempio, il piano ricorda che si tratta di un immobile tutelato, per cui sono possibili solo la residenza e gli utilizzi compatibili con l'autorizzazione del ministero per i Beni Culturali, come «sedi rappresentanza, uffici, turismo, accoglienza». Il documento chiarisce che «la criticità del mercato determinata dall'enorme impatto dell'emergenza Covid-19 sul sistema economico, ha fatto registrare nel corso del periodo fine 2019-2020 un calo di interesse all'acquisto di cespiti che comportano investimenti di scala maggiore». 
Fra i risultati più significativi, vengono citate le cessioni nel capoluogo regionale dell'hotel Bella Venezia, dell'ex ufficio di Calle del Pistor e di tutti i lotti del complesso edilizio di Calle Buccari, a cui si sono aggiunte le alienazioni (già perfezionate o in corso) delle case cantoniere di Adria, Silea, Caprile, Castelfranco Veneto, Quinto di Treviso e Istrana, nonché di terreni a Legnaro, Porto Tolle, Gaiarine, Alleghe, Auronzo di Cadore, Annone Veneto, Camposampiero e Arquà Petrarca.

LA RIPRESA
Ora la Regione confida nella ripartenza dell'economia nel 2021, quando confida di poter registrare «un avanzamento positivo del processo di alienazioni», che dovrà però essere sostenuto. «L'impatto che l'emergenza epidemiologica avrà comunque alla sua cessazione, sul mercato immobiliare e sui valori di mercato di riferimento, richiederà una attenta e complessa analisi dei beni compresi nel Piano viene specificato beni diversi tra loro per destinazione urbanistica, categoria di classificazione, stato di conservazione, diversità che potrà richiedere scenari di lettura per cluster e analisi di due diligence». 

Per questo la Giunta si riserva di bandire una gara per individuare «un soggetto professionista a cui affidare una rilettura e riarticolazione complessiva dei beni così inseriti, per la loro migliore collocazione sul mercato». Viene comunque precisato che tutta l'attività di promozione e vendita «sarà sempre effettuata dalla amministrazione regionale senza ricorso ad intermediario alcuno».
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Il Gazzettino