OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TREVISO - «È una truffa colossale, architettata da un'associazione a delinquere». Gli investitori denunciano i tre soci della New Financial Technology. Le prime querele sono state depositate ieri in Procura a Treviso, che ora apre un'inchiesta. L'azione legale, di fronte a quello che si sospetta essere il primo crac di una società italiana nel settore delle criptovalute, era annunciata da giorni. Da quando cioè gli investitori della società fondata a Silea si sono resi conto che la probabilità di restare col cerino in mano era altissima. Ora è ufficiale. Le prime denunce penali sono state depositate presso la procura trevigiana, che ora apre un fascicolo. Sul registro degli indagati, oltre a Christian Visentin, Mauro Rizzato e all'avvocato Emanuele Giullini finiranno probabilmente anche i nomi dei broker. A prendere l'iniziativa delle querele è stato il Movimento Difesa del Cittadino, a cui si sono rivolti circa 300 clienti convinti di essere stati truffati. Accanto alle denunce individuali c'è anche quella collettiva, che raggruppa circa 30 investitori. Le accuse sono pesanti: «Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una sterminata serie di truffe poste in essere attraverso attività esercitate abusivamente ai danni di soggetti particolarmente vulnerabili e privi della benché minima conoscenza ed esperienza in ambito finanziario».
SCHEMA PONZI
Altro che investimenti sicuri con la rendita del 10% mensile garantita da un algoritmo che sarebbe capace di massimizzare l'arbitraggio tra criptovalute.
EVITARE ALTRE TRUFFE
«Abbiamo richiesto anche l'oscuramento del canale Telegram denominato N.F.T., in cui sono stati canalizzati più di mille soggetti che avevano investito i propri risparmi con la N.F.T., che riteniamo essere stato creato da soggetti che, coscientemente o meno, lavorano e/o stanno facendo gli interessi dei membri del sodalizio criminale» - aggiunge Moschini. L'obiettivo è scongiurare una seconda ondata di truffe. Da ultimo l'appello: «Invitiamo tutti coloro che hanno investito delle somme tramite la New Financial Technology a rivolgersi alla nostra sede di Treviso o a procedere autonomamente al deposito di una denuncia querela in relazione alla vicenda presso gli uffici della Procura di Treviso e/o degli organi di polizia».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino