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TEGLIO VENETO - Il rischio chiusura del Servizio di Stato Civile del Comune di Teglio Veneto finisce all’attenzione del ministro veneziano Renato Brunetta. A poche ore dall’entrata in vigore dell’obbligo di presentazione del Green Pass da parte dei dipendenti pubblici, non c’è ancora chiarezza sui correttivi che potranno adottare gli amministratori locali nel caso in cui uno o più dipendenti “insostituibili” vengano sospesi dal lavoro perché non in possesso della certificazione verde che attesta la vaccinazione o l’esito negativo di un tampone. Il rischio di uno stop dell’attività di alcuni uffici pubblici e quindi dei servizi ai cittadini resta alto, come dimostra il caso scoppiato nel piccolo Comune di Teglio Veneto, una realtà di poco più di 2mila abitanti a confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia che conta solo 10 dipendenti comunali per nulla interscambiabili.
LA TELEFONATA
Dopo aver paventato, attraverso le pagine del Gazzettino, lo stop nella giornata del lunedì del Servizio di Stato civile a causa dell’assenza annunciata del personale in servizio, il sindaco di Teglio Veneto, Oscar Cicuto, ha ricevuto una telefonata direttamente dal titoalre della Pubblica Amministrazione, appunto Renato Brunetta. «Domenica mattina – ha detto il sindaco – mi ha contattato e ha voluto personalmente comprendere meglio i problemi del mio Comune. Non so se la situazione di Teglio Veneto sia unica in Italia ma certamente il nostro caso è stato preso in considerazione da parte del Ministro, che non ha offerto soluzioni immediate ma ha garantito di volersene occupare».
La chiusura del Servizio di Stato Civile, così come quella dell’Ufficio Protocollo, si renderà probabilmente necessaria perché il personale che è impiegato in queste mansioni ha già comunicato al primo cittadino e al segretario comunale l’astensione dal lavoro nelle giornate del lunedì perché senza Green Pass.
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Il Gazzettino