Un fondo di investimento per il miglioramento e la realizzazione degli impianti sportivi necessari. Un supporto logistico per far sì che sul piano delle infrastrutture la...
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GARANZIEFinora si era detto che il governo non avrebbe messo un euro in più rispetto al dovuto. Che non avrebbe fornito garanzie, se non quelle inviate in materia di sicurezza durante le gare olimpiche e di controlli antidoping. Ma l'intesa che dovrebbe comunque essere un tassello di un'altra lettera da inviare a Losanna (la prima è stata recapitata a gennaio) entro il 14 aprile, riguarderebbe il governo e i governatori. Del resto anche il comunicato diramato il 10 gennaio al termine del Cdm in cui è arrivato il via libera ufficiale da parte dell'esecutivo, aveva questa chiusa: «Le relative coperture e quelle degli eventuali ulteriori oneri saranno oggetto di uno specifico accordo tra il governo e i suddetti comuni, che se ne faranno carico congiuntamente alle Regioni Lombardia e Veneto». Si tratterebbe di un assist non cospicuo ma in ogni caso di un intervento che potrebbe essere la ciliegina sulla torta per far propendere la bilancia da parte dell'Italia. Del resto ai mondiali di sci a Stoccolma, sottolinea una fonte governativa, la Svezia non ha fatto certamente una bella figura dal punto di vista organizzativo. Roma evidenzia come ci siano stati dei problemi che il Cio terrà ben presente.
Se al momento, quindi, l'esecutivo ha fatto solo il minimo indispensabile, all'ultima curva valida è disponibile a tendere la mano. Si tratterebbe per esempio di migliorare gli impianti di Cortina e della Valtellina e di lavorare sulla logistica anche del capoluogo lombardo. Interventi mirati, dunque. Sui quali M5S non dovrebbe opporsi. Ecco perché, al di là dell'opera della rappresentanza italiana al Cio, si respira ottimismo a palazzo Chigi. Con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti che vede il traguardo vicino. Preoccupato su come l'Italia dovrà gestire l'evento piuttosto della concorrenza della Svezia. Ma l'obiettivo è portare a casa la candidatura. E creare occupazione.
«L'indotto sarebbe simile a quello dell'Expo», le previsioni che si fanno a palazzo Chigi. Intanto il numero uno del Coni, Malagò, attende le mosse del governo. La speranza è che arrivino appunto altre risorse per puntellare la candidatura italiana. La riforma del Coni (al momento non è stata ancora individuata la figura che andrà a guidare il nuovo organismo di Sport e Salute) ha creato nei mesi scorsi tensione tra il mondo dello sport e l'esecutivo. Ma una svolta del governo sulle Olimpiadi potrebbe riportare un clima migliore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino