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PADOVA - Vestiti di nero, mimetica e anfibi. Oggi alle 15 i No pass che si riuniranno in piazzetta Sartori vogliono sembrare un esercito. «Probabilmente ci saranno gli amici delle forze dell'ordine e dell'esercito scrive il leader del movimento Veneto No Green Pass, Cristiano Fazzini Saremo un esercito, l'esercito che salverà il mondo. Speriamo tra noi ci sia qualcuno che ha fatto il militare». Manifestazione statica questa volta per i No pass che sulla locandina scrivono «La polizia controlla gli studenti ma chi controlla i delinquenti? Solidali e uniti con chi ci difende».
In realtà il programma era un altro: i manifestanti avrebbero dovuto sfilare in città con il solito corteo ma il questore ha deciso diversamente visto ciò che è emerso dal Cosp.
Presto potremmo vederli scendere nell'agone politico. A quanto pare i cortei non bastano più, serve il salto di qualità. E per le prossime amministrative i No pass vogliono trovare un candidato da appoggiare. «Siamo alla ricerca di un candidato da sostenere per le prossime amministrative, non ci candideremo noi ha confermato Fazzini Questo mese ci sarà un congresso e ascolteremo le proposte. È sicuro che non sosterremo nessuno dei vecchi partiti, sarà qualcuno di nuovo».
Dal 24 luglio si sono susseguite 28 manifestazioni a cui spesso ha partecipato anche una delegazione di Forza Nuova. Tutti i cortei tranne uno si sono svolti in centro, sollevando le proteste dei commercianti per i quali il sabato è il giorno più importante della settimana. E se all'inizio i passanti guardavano questi cortei con un sorriso ora l'atmosfera è cambiata. In diverse occasioni i No pass sono stati contestati dai cittadini che li vedevano passare, una volta qualcuno ha tirato dalla finestra una secchiata d'acqua, un'altra volta una persona ha lanciato delle uova. Scontri diretti con le forze dell'ordine non ci sono mai stati ma si sono verificati momenti di tensione. Per esempio, quando due sabati fa tre manifestanti hanno bloccato l'intero corteo perché non volevano indossare le mascherine, obbligatorie per legge in caso di assembramenti. In quel caso è stata schierata la celere come monito e la situazione si è calmata con l'allontanamento dei tre. In un altro caso, alla manifestazione statica di Parco d'Europa, un uomo ha sbattuto le mani contro un'auto della polizia con violenza. È stato sanzionato con il divieto di ritorno nel comune di Padova.
Si.Mo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino