Coronavirus Veneto. Il presidente della Regione Luca Zaia fa il bilancio della situazione oggi, 12 marzo 2020: «1318 veneti sono positivi, ad oggi, agli oltre 20mila test...
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Giusta ulteriore stretta delle misure contenitive
«Per questo motivo era necessaria l'ulteriore stretta alle misure e il mio invito a non uscire di casa che è indirizzato alle persone che possono Essere positive, non sanno di esserlo, mai lo sapranno perché sono asintomatiche, e non saranno intercettate dai test, ma sono contagiose, e potrebbero far dilagare il contagio». ha ammonito.
«Mi rivolgo a quelli che sono convinti che il virus non esista o non sia così pericoloso: si facciano vedere e gli facciamo il test, potrebbero scoprire che sono infetti asintomatici». Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha rilancio oggi il suo appello a tutti i cittadini del Veneto. «Si tratta di una provocazione , ma la verità è che questo virus manda le persone in terapia intensiva e lì ci vai per essere intubati, e le terapie intensive non sono frequentate solo da anziani, quindi state in casa perché anche se pensate di esser invincibili, non lo siete, e se anche lo foste potrebbero non esserlo vostra mamma, vostro papà, vostro fratello piccolo o vostro nonno». (GUARDA IL VIDEO)
Di fatto Shengen è sospeso (GUARDA IL VIDEO)
«Ursula Von der Leyen vada adire che 'siamo tutti italianì a chi blocca le frontiere e che se continuiamo di questo passo le imprese italiane saranno chiuse non dal dpcm ma dai mercati, visto che se le merci non riescono ad uscire e le imprese non riescono a esportare sono costrette a chiudere». È il duro j'accuse lanciato dal governatore del Veneto Luca Zaia nel corso di una conferenza stampa alla sede della Protezione civile di Venezia. «Il dato di fatto che dobbiamo prendere atto è che Schengen è sospeso, non biasimo nessuno perché di fronte ad un virus si ha giustamente paura, ma è scandalosa l'assenza e la latitanza dell'Unione Europea».
I CONTAGI OGGI, 12 MARZO
Sicurezza nelle aziende venete e il nodo del trasporto publico
«Stiamo cercando di costruire un'ordinanza per uniformare anche le attività produttive al tema dei dispositivi di protezione di sicurezza, disinfezione e rispetto delle distanze degli addetti». Lo ha annunciato il governatore. «Altro tema che affronteremo è quello del trasporto pubblico locale» .
Piano Marshall per la Sanità veneta (GUARDA IL VIDEO)
«Sul fronte sanitario da un lato stiamo preparando un piano Marshall contro il coronavirus.
Mascherine in arrivo con il contagocce: 500mila scomparse
«Ci arriva sempre la richiesta di dispositivi e di mascherine: non è che siamo disorganizzati, la verità è che sono centellinati e ce li stanno dando con il contagocce. Stiamo comprando mascherine in tutto il mondo, ne abbiamo acquistate in Sud America e in Asia, però abbiamo dei tempi di fornitura che non sono propriamente i nostri, Non le troviamo». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, sottolineando che «non si trovano i materiali. Addirittura una partita di 500mila mascherine è arrivata allo sdoganamento ed è letteralmente scomparsa - ha raccontato - nel senso che qualcuno l'ha intercettata e l'ha portata in qualche parte del mondo. C'è il mondo intero che sta chiedendo di comprare mascherine, occhiali e camici e guanti usa e getta - ha concluso -. Abbiamo avuto consegne anche questa notte».
I medici scrivono a Zaia: sospendere le prestazioni non urgenti
Una decina di associazioni di rappresentanza dei medici ha scritto una lettera al governatore Luca Zaia, e ai responsabili della sanità, chiedendo che in questa fase di emergenza per il Coronavirus tutte Aziende Sanitarie in Veneto «sospendano immediatamente tutte le prestazioni non urgenti e differibili sia a livello ambulatoriale che in regime di ricovero a livello dei presidi ospedalieri».
Per le associazioni - tra cui Cimo, Aaroi-Emac, Anaao, Assomed, Anpo - le prestazioni urgenti o non differibili, «e solo quelle, dovranno essere fruibili nei termini di distanza adeguate nella sale di attesa e con protezioni relative per tutti gli operatori». Questo, spiegano le rappresentanze dei medici, per limitare al massimo l'accesso alle strutture ospedaliere, ridurre la possibilità di contagio, privilegiare le attività d'urgenza/emergenza. Deve essere dato il massimo supporto in termini di turnistica e protezione - prosegue la nota - a tutti gli operatori a vario livello privilegiando i reparti che sopportano il massimo impatto da questa situazione: pronto Soccorso, terapie intensive, medicina d'urgenza, Suem - 118, malattie infettive, medicina interna, geriatria, otorinolaringoiatria, pneumologia e chi fa attività diagnostiche ed interventistiche a livello cardiovascolare, di angiologia, chirurgia generale, di gastroenterologia e diagnostica per immagini con particolare esposizione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino