PADOVA - Duemila pasti distribuiti nei tre giorni del fine settimana di Pasqua. Settanta persone coinvolte, tra cui quattro chef. Tutto per realizzare e consegnare,...
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Una sessantina di titolari di bar, ristoranti, enoteche, pasticcerie e panetterie che nel giro di sei settimane di impegno hanno già supporato gli operatori degli ospedali Covid della Regione con oltre 4000 pasti consegnati con tutte le norme di sicurezza previste dalla legge e a con tutta la professionalità di cui cuochi e pasticceri aderenti alla staffetta culinaria e benefica sono capaci per mestiere.
Intanto prosegue anche l'opera dei carabinieri a sostegno di chi ha bisogno. Come nel caso di una signora tunisina di 50 anni, dimessa ieri dall'ospedale di Padova. La cittadina straniera è da sola in Italia senza avere nessuno in grado di procurarle del cibo. Inoltre non può uscire di casa senza violare le prescrizioni. Perciò ha chiesto aiuto al 112 e una pattuglia della stazione di Padova Principale, grazie all'accordo con le cucine economiche popolari gestite dalla Curia, si è recata da suor Albina Zandonà ed ha prelevato dei sacchetti di pietanze già cotte che sono state consegnate alla porta di casa della donna. Nella foto la carabiniera incaricata deposita il prezioso sacchetto con il pranzo per la signora.
Il Gazzettino