Festa per i (primi) 50 anni dell'ex "Consorzio grandine". Zaia: «Condifesa è un modello vincente» Foto

Festa per i (primi) 50 anni dell'ex "Consorzio grandine". Zaia: «Condifesa è un modello vincente» Foto
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FARRA DI SOLIGO -  Grande festa per i 50 anni di Condifesa, associazione nata nel 1972 come Consorzio della Grandine e cresciuta passando dai 360 soci iniziali fino alle diecimila imprese agricole di oggi. Una storia di sacrifici, di lotte e di tante soddisfazioni con 650 milioni di capitale assicurato nei primi sei mesi del 2022 e mille nuovi iscritti. Luca Zaia ha accolto volentieri l'invito del presidente Valerio Nadal che assieme al direttore Filippo Codato e al presidente Asnacodi Alberto Agabiti hanno fatto gli onori di casa alle centinaia di produttori convenuti venerdì e sabato sulle colline di Col San Martino per festeggiare l'evento.

«Di strada ne abbiamo fatta assieme - ha sottolineato Nadal - Ringrazio Zaia di essere qui con noi in questo giorno così importante. Ricordo che fu il primo ministro all'Agricoltura, quando rivestiva l'incarico, a partecipare all'assemblea nazionale Asnacodi». Il presidente della Regione poi ha sottolineato: «Non è solo un'operazione che avete messo in piedi con grande impegno e professionalità, ma un modello nazionale e internazionale a significare e dimostrare che insieme si va lontani. Un altro pregio che vi deve essere riconosciuto è aver pensato a un'agricoltura sostenibile in tempi in cui non si parlava di sostenibilità, e già allora Condifesa Tvb (Treviso-Vicenza-Belluno)  proponeva tutti i modelli della lotta integrata per calibrare bene i trattamenti. In Piemonte, nelle Langhe, suonavano le campane per segnalare agli agricoltori il tempo dei trattamenti; da noi, e ricordo che non c'erano i telefonini, c'erano i pannelli luminosi fuori dei municipi con le indicazioni di quando e come trattare i vigneti. Siete stati grandi ed è fondamentale l'esempio che avete e state dando: che da soli si fa prima, ma insieme si fa più strada»

IL CASO PROSECCO

«Quando si parla di Prosecco mi sento come la madre dei Gracchi che presentava i suoi figli come gioielli. Per me le tre denominazioni sono i gioielli del nostro territorio. Questo significa che pur nel rispetto di ogni dibattito, che è sempre il sale della democrazia, la Doc e le due Docg devono andare avanti come un ariete perché abbiamo il mercato davanti a noi e sentiamo la responsabilità di fronte al mondo intero che ci guarda. Immaginate se partisse un dibattito interno allo Champagne che gestisce 500 milioni di bottiglie. Noi con la Doc e le due Docg gestiamo un miliardo di bottiglie, il doppio dei francesi. Una bottiglia su tre che viene stappata nel mondo è il nostro prosecco» Sono parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ieri alla Mostra Valdobbiadene docg a Col San Martino, ha partecipato a Vite in campo - Eroica, appuntamento incentrato sulle nuove tecnologie per l'agricoltura in collina.

L'APPELLO



Zaia ha poi rivolto ai presenti un appello: «Abbiamo la responsabilità della denominazione più grande del mondo con un miliardo di bottiglie, dobbiamo continuare a lavorare insieme. L'agricoltura ha un futuro e noi siamo qui come Regione, non sentitevi soli, noi siamo qui. Da Giampaolo Vallardi in Senato, a Gianantonio Da Re in Europa, ai miei consiglieri che oggi sono qui: Sonia Brescacin Roberto Bet, Nazzareno Gerolimetto. Voi agricoltori rappresentate il nostro migliore biglietto da visita, perché se oggi siamo la regione più turistica d'Italia, è merito vostro. Nessuno va a fare turismo dove si mangia e si beve male».
Pio Dal Cin
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Il Gazzettino