Buco finanziario di 15 milioni. Condannato a otto anni per bancarotta fraudolenta

Buco finanziario di 15 milioni. Condannato a otto anni per bancarotta fraudolenta
MIRA/PADOVA - Aveva creato un buco finanziario da quasi quindici milioni di euro. Gian Pietro Contorto, imprenditore di Mira, ma originario del Padovano, è stato arrestato...

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MIRA/PADOVA - Aveva creato un buco finanziario da quasi quindici milioni di euro. Gian Pietro Contorto, imprenditore di Mira, ma originario del Padovano, è stato arrestato ieri dai carabinieri della tenenza locale in esecuzione di un ordine di carcerazione di otto anni e due mesi di reclusione in carcere emesso dalla procura generale della Corte d'Appello di Milano per un cumulo di pene e una condanna per bancarotta fraudolenta. 

La condanna era arrivata l'anno scorso, in aprile, ma solo oggi è stata applicata dai carabinieri della Tenenza di Mira, in provincia di Venezia. 

I fatti per i quali l’imprenditore è stato condannato sono avvenuti  nel 2011, quando si era reso autore di condotte al limite della legalità nella gestione di società finanziarie e di consulenza che operavano tra Bologna e Milano. L’uomo infatti dissimulava la propria condotta criminale appropriandosi di fondi aziendali e ricorrendo ad altre fonti irregolari per colmare i buchi di bilancio così creati. Le società “fantasma” venivano aperte e chiuse in successione fittissima, in modo da nascondere i fondi che venivano però intascati da lui e dai sodali.

In particolare, le sue attività erano legate ala società Finambrosiano Scpa di Milano. L'uomo, secondo gli inquirenti, si era appunto appropriato di fondi aziendali e aveva fatto ricorso ad altre fonti irregolari per colmare i buchi di bilancio creati. Le società fantasma venivano aperte e chiuse in successione, con una frequenza tale da far pensare che alla base ci fosse un metodo scientifico, e non un banale errore burocratico.

 fondi che venivano, come ricostruito dalla procura meneghina, intascati da lui e dai sodali. Il gruppo, infatti, aumentava i propri capitali con delle truffe: loro si arricchivano mentre le società venivano svuotate. Le indagini, iniziate una decina di anni fa, avevano portato a scoprire il trucco dei cinque responsabili della società, tra cui anche Contorto.  Il processo si era concluso solo qualche settimana fa, arrivando quindi alla sentenza che aveva portato a una pesante condanna a otto anni e due mesi di carcere.


L’uomo, rintracciato dai carabinieri, è stato tradotto al carcere di Santa Maria Maggiore, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Il Gazzettino