Christian, 14 anni, talento del cinema, debutta nella fiction "Non mi lasciare"

Christian Mancin col regista Giro Visco (ph Mira Project)
ADRIA - Ha ereditato la passione per il cinema dal nonno Danilo. Andava a teatro sin da piccolo con i genitori, col papà Giuseppe, autista per un’azienda di...

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ADRIA - Ha ereditato la passione per il cinema dal nonno Danilo. Andava a teatro sin da piccolo con i genitori, col papà Giuseppe, autista per un’azienda di spedizioni, e la mamma Silvia, insegnante alla scuola primaria. A casa si ricordava già le battute. Christian Mancin è un vero talento. Tanto che è stato scelto per recitare nella fiction in prima serata di Rai Uno “Non mi lasciare” del regista Giro Visco con Vittoria Puccini, che nelle prime due puntate, andate in onda il lunedì, ha riscosso un buon successo con oltre 4,5 milioni di spettatori. Non è ancora apparso sullo schermo, perché recita la parte di uno degli antagonisti, Francesco Bianchi, da giovane, su cui si basa l’indagine del thriller girato anche in Polesine, ma nei prossimi due lunedì farà la sua comparsa.


Mancin, 14 anni di Adria, iscritto alla prima superiore dell’Ipsia di Cavarzere, ha iniziato per caso, con delle foto spedite al casting dalla mamma che aveva visto l’annuncio in rete. «Mi hanno contattato e mi hanno chiesto di mandare un video dove dovevo recitare una piccola parte e presentarmi – racconta Christian -. Non ho saputo nulla per un po’. Poi un giorno ero a pescare con i miei amici e verso mezzogiorno vedo che sul telefono c’erano 18 chiamate di mia mamma. L’ho richiamata e piangeva, non capivo nulla, subito ho pensato che fosse successo qualcosa ai miei nonni e invece mi avevano scelto e scritturato».

 


L’ALTRA PRODUZIONE

È così Christian, spontaneo, disinvolto, parla di questa sua nuova avventura nelle produzioni televisive come se fosse un hobby per divertirsi. Invece, a quanto pare, la sua è una vera vocazione visto che la sua prima esperienza in “Non mi lasciare” gli è valsa la parte da coprotagonista in un’altra produzione Rai Cinema “Le mie ragazze di carta” di Luca Lucini, ambientato sempre in Veneto.
«Le scene di questa serie tivù le ho girate a Venezia e a Roma – racconta – tra marzo e aprile del 2021. Quando mi sono trovato per la prima volta davanti alle telecamere ero un po’ agitato, ma in quelle successive ero molto più tranquillo, mi veniva abbastanza naturale, anche perché la troupe mi metteva a mio agio, interrompendo le riprese con scherzi e giochi. E’ stato divertente”.

MIRA PROJECT

Christian fa parte dei giovani talenti del Centro Mira Project, di Mira Topcieva e Alessandro Pozzato, un’agenzia per scouting e gestione di attori con sede in Veneto, membro degli Asa (Agenti dello spettacolo associati) di Roma, che collaborA con la Polesine Film Commission che propone location per il cinema in provincia di Rovigo.
«Sono tutti in attesa di vedermi sulla Rai – sorride Christian - mio papà lo sta dicendo a tutti, mentre io non ne parlo molto».
Non si fa vanto dunque tra gli amici, vuole continuare a fare la vita di sempre, «anche se non nego che mi piacerebbe fare l’attore. Però è troppo presto per dire cosa accadrà in futuro. Intanto mi cimento volentieri nei provini che Mira e Alessandro mi fanno fare per vari film da un anno a questa parte».
Con i suoi occhi verdi, il giovane attore guarda avanti con uno sguardo disincantato, senza troppe aspettative, continuando a pagaiare con la sua imbarcazione per la Canottieri Adria, viaggiando sulla sua Vespa PK dell’85 e smontando e rimontando motori continuando a studiare meccanica.
«È stata un’esperienza bellissima, poi proseguita, grazie alla fiducia e al supporto dell’agenzia Mira Project, con un’altra commedia per Rai Cinema – afferma la mamma Silvia Ingegneri – ed è servita molto a Christian per non perdersi nello scoramento della pandemia, è stata una luce in un periodo molto buio. Non so se continuerà la carriera da attore, io e mio marito lasciamo che lui trovi la sua strada, con la serenità che ha mostrato sin ora. Sarà lui poi a decidere, è ancora molto giovane. Certo noi siamo i suoi primi fan».
 

 

 

 

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Il Gazzettino