CHIOGGIA (VENEZIA) - Tre giorni di sospensione dal lavoro per aver fatto la pipì in una fioriera che si trovava all'ingresso di un condominio nel quale stava...
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IL RICORSO
La singolare vicenda è stata ricostruita di fronte alla sezione lavoro del Tribunale di Venezia, al quale il dipendente sanzionato ha presentato ricorso, assistito dall'avvocato Marco Biagioli, con l'obiettivo di ottenere l'annullamento del provvedimento disciplinare. Il giudice Barbara Bortot, ha però rigettato l'istanza definendo grave il fatto, «contrario a principi elementari di decenza ed idoneo a ledere l'immagine aziendale di fronte all'utenza». Nella sentenza, depositata qualche giorno fa, la sanzione inflitta da Veritas (assistita dall'avvocato Mario Scopinich) viene definita congrua.
Il lavoratore aveva innanzitutto eccepito di fonte al giudice la mancata affissione del Codice disciplinare, violazione che avrebbe fatto cadere la sanzione, ma l'azienda ha prodotto la fotografia della bacheca aziendale dove risulta affisso il Codice disciplinare. «Peraltro, qualora anche il codice non fosse affisso - rileva il giudice - le condotte contestate violano doveri fondamentali di convivenza civile rientranti del cosiddetto minimo etico, per cui l'affissione del codice disciplinare non risulterebbe nemmeno necessaria».
Nella sentenza viene definita come priva di fondamento anche la giustificazione addotta dal difensore del dipendente Veritas, il quale ha sostenuto che il suo assistito è affetto da una grave patologia e quel giorno, colto da un episodio acuto di cistite, non sarebbe stato in grado di trattenersi e sarebbe stato obbligato ad urinare nella fioriera del condominio. «Anche ammesso che il ricorrente abbia sofferto dell'indicata patologia - rileva il giudice - posto che nelle immediate vicinanze sono presenti un bar e altri due locali pubblici, è evidente che il lavoratore avrebbe potuto tranquillamente evitare di orinare in pubblico».
La sentenza potrà essere impugnata dalla difesa. (gla) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino