"Cena fascista" in un luogo segreto: «Eravamo 135». Bufera sul sindaco

"Cena fascista" in un luogo segreto: «Eravamo 135». Bufera sul sindaco
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CONSELVE/PADOVA- La cena fascista emigrata da Conselve si è svolta a Padova , in un locale che l'organizzatore Davide Mauri non vuol citare: «Eravamo in 135 - dice -. L'incontro era all'insegna di una politica ancorata ai contenuti, non liquefatta nei social e nelle parodie di chi manifesta senza prima aver ascoltato le ragioni degli altri; restiamo fermi sui valori di riferimento ma cerchiamo di declinarli nel presente e nel futuro nel contesto rigoroso della democrazia e della libertà». Intanto son continuate le polemiche sul seguito del mancato incontro di presentazione del libro di Gentile e Mussolini sulla ideologia fascista, dopo l'affollato appuntamento in sala Vita Nova. La lista civica Insieme per il bene Comune col capogruppo Andrea Zanetti ha preso posizione verso il sindaco Alberta Boccardo, che aveva contestato, in una nota inviata anche alle forze dell'ordine, l'opportunità di una riunione per riaffermare i valori antifascisti. 


DISTINGUO SULLA LIBERAZIONE Zanetti, secondo la prima cittadina, aveva richiesto l'uso della sala per organizzare il prossimo anniversario della Liberazione e non un presidio antifascista. «La nota del sindaco sull'uso della sala e la sua presa di posizione alla luce dei fatti mi sembrano del tutto fuori luogo. È il suo stile che nell'arroganza cela manchevolezza ed è ormai noto nei rapporti fra consiglieri - è il duro commento di Zanetti -. La festa del 25 aprile a Conselve negli ultimi anni ha perso molto della sua specificità sino a mettere un po' da parte il suo vero significato: la liberazione dell'Italia dalla occupazione nazista e dal regime fascista. L'incontro in sala Vita Nova in verità è stato un momento interessante a cui si sono aggiunti tante altre persone e gruppi di varie sfaccettature che si sono sentiti antifascisti e desiderosi di esprimerlo». Zanetti conclude rivolto alla sindaca: «Era mio desiderio coinvolgere, dopo i fatti (la serata di Fratelli d'Italia sulla Dottrina Fascista) che si sono verificati, anche gli altri capigruppo di minoranza e di maggioranza in un documento comune sulla difesa dei valori costituzionali dell'antifascismo ma quanto accaduto è sotto gli occhi di tutti» conclude Zanetti. 


Critica la prima cittadina anche Floriana Rizzetto presidente provinciale Anpi: «Il 25 aprile non è la Giornata della Libertà, ma della Liberazione dal fascismo, sia chiaro anche al sindaco. È inqualificabile scrivere, come fa Alberta Boccardo, che parlare di Resistenza e liberazione dal fascismo in una festa nazionale dello Stato italiano diventa iniziativa politica che esaspera ideologie sconfitte dalla storia. Evidentemente lei pensa che gli ideali per cui i partigiani hanno combattuto al fianco delle truppe alleate siano sconfitti dalla storia! Una cosa gravissima, questa sì da segnalare a Questura e Prefettura, cosa che farò». 
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Il Gazzettino