Auto dell'ex titolare della Belstaff nel Sile, muore annegato il cane Brando

La Smart finita nel Sile diventata una trappola per il cane Brando
Ha fermato la sua Smart in via San Nicolò, lungo il Sile proprio dietro alla chiesa. Giusto il tempo di parcheggiare, le solite azioni automatiche: via la chiave, slaccia...

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Ha fermato la sua Smart in via San Nicolò, lungo il Sile proprio dietro alla chiesa. Giusto il tempo di parcheggiare, le solite azioni automatiche: via la chiave, slaccia la cintura, apri la portiera. Poi Franco Malenotti, ex titolare della Belstaff che vive a pochi metri di distanza, ha fatto il giro dell’auto per far scendere anche Brando, il suo cane di razza bichon di 11 anni. In quei pochi secondi però la Smart ha cominciato a scivolare verso il fiume e si è consumata la tragedia. Inutile per Malenotti cercare disperatamente di aprire la portiera ed estrarre il cagnolino: il guinzaglio impigliato ha impedito all’animale di salvarsi, venendo trascinato sul fondo del Sile insieme all’auto. Il proprietario si è anche tuffato per un estremo tentativo di salvare Brando, ma il corpicino esanime è stato recuperato dai vigili del fuoco solo alcune ore dopo, quando la Smart è stata rimorchiata a riva grazie ai sommozzatori.

L’ALLARME La richiesta d’aiuto ai vigili del fuoco è partita poco le 13, quando sull’ansa del Sile sono arrivate le prime squadre allertate alla polizia locale di Casale. Ai vigili urbani aveva telefonato un testimone che suo malgrado ha assistito all’intera scena. Ben presto si è potuto capire che l’auto era scivolata a causa di una disattenzione, inabissandosi. Molto più impegnativo è invece stato il recupero, mentre di minuto in minuto le speranze di poter trovare vivo Brando si spegnevano.

L’INTERVENTO

«Il proprietario ha cercato di salvarlo. Tutto purtroppo si è consumato in pochi secondi mentre provava a far scendere il cagnolino, è stato un errore umano» ha spiegato il sindaco Stefano Giuliato arrivato anche lui sul posto per seguire le operazioni. Anche il giovane che ha allertato la polizia locale aveva cercato inutilmente di dare una mano, ma i tentativi di liberare il bichon non sono serviti. Per circa tre ore i pompieri sono stati impegnati a organizzare il recupero. Prima di tutto è infatti stato necessario individuare la posizione esatta della Smart, tanto che a Casale è arrivata anche una squadra di sommozzatori che, con il gommone e immergendosi, hanno localizzato il mezzo imbragandolo poi per essere issato. Mentre sul lungo Sile si radunava un fitto capannello di persone incuriosite dal viavai di mezzi di soccorso, la carcassa dell’auto è stata issata a riva con l’autogrù. Solo allora i pompieri hanno potuto recuperare il corpicino di Brando, per il quale non c’è stato però più nulla da fare. Lo stesso proprietario, commosso, ha seguito i lavori dopo aver confermato alla polizia locale di aver commesso il tragico errore di non aver azionato il freno a mano prima di scendere dall’utilitaria. La Smart è poi stata caricata in carroattrezzi e portata in officina.

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Il Gazzettino