Venezia. Polemiche per il Carnevale "saltato" a Cannaregio: «Motivi di sicurezza sanitaria, torna il prossimo anno»

VENEZIA - Dopo poco meno di venticinque anni, la «Festa Venexiana» del Carnevale organizzata dall'Aepe (associazione pubblici esercizi) non si è tenuta,...

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VENEZIA - Dopo poco meno di venticinque anni, la «Festa Venexiana» del Carnevale organizzata dall'Aepe (associazione pubblici esercizi) non si è tenuta, anche se con tutta probabilità tornerà nel 2024. Solo il covid (e l'immediato post-pandemia) sono riusciti a frenare il desiderio di festa e di magna e bevi che gli esercenti hanno sempre portato nelle fondamenta di rio di Cannaregio. La spiegazione arriva dal segretario dell'Aepe Ernesto Pancin: «Non si è tenuta per motivi legati alla sicurezza sanitaria, la gente non ha limiti prefissati, ma quando ci sono grandi aggregazioni, come le 10mila persone che portavamo in fondamenta, si preferisce adottare un principio di prudenza». La pausa sarà però circoscritta al solo 2023: «Diamo a tutti i veneziani un arrivederci a febbraio 2024, quando la Festa Venexiana tornerà», prosegue il rappresentante degli esercenti pubblici. A chiederne il ritorno è anche l'assessore al commercio Sebastiano Costalonga: «Premesso che non faccio programmazione di Carnevale, penso che la festa a Cannaregio sia sempre stata molto bella. Le suggestioni delle barche e della pantegana, con il coinvolgimento delle attività, dell'Aepe e delle remiere sono un punto importante, per questo sarebbe bello che si potesse realizzare nuovamente, magari con un contingentamento degli accessi».

PUNTO DI RIFERIMENTO

Paola Mar, assessore alla promozione del territorio, continua: «Per me la festa venexiana è sempre stata un punto di riferimento. Fermo restando le indicazioni sulla salute, se sarà possibile rifarla, penso che sia in testa a tanti veneziani, nel rispetto dello spirito con cui era nata». Infine Giovanni Giusto, consigliere delegato alle tradizioni: «La decisione è subordinata a chi è al di sopra dell'amministrazione comunale, ma l'auspicio è che Cannaregio torni centrale il prossimo anno. Quella festa l'ho inventata io con il coordinamento remiere, con la collaborazione di alcuni ristoratori coinvolti, portandola avanti in controtendenza al Carnevale organizzato. È stato rubare una parentesi autogestita dai veneziani che scendevano in acqua tra due platee di residenti in fondamenta per la riscossa dei cittadini capitanati dalla pantegana, l'ultimo vero segnale del popolo». Nata nel 1998, la festa è sempre stata un baluardo del Carnevale: «Inizialmente si teneva anche con fuochi d'artificio, poi, per problemi legati all'aeroporto, è stata spostata in orario di pranzo», ricorda Pancin. Alla base di tutto c'è il concetto di tradizione: «Riempivamo le due rive con banchetti che offrivano i piatti della tradizione veneziana, come i bigoli in salsa, le frittelle, il baccalà e buon vino. Si pensi che nella giornata della festa si distribuivano 15mila cicheti a disposizione di grandi e piccini».

EVITARE RISCHI

Quest'anno si è preferito evitare i rischi: «L'Aepe dà però appuntamento al prossimo anno, ci spiace per commercianti e esercenti, torneremo con una festa per richiamare la città alla storia». Proprio queste due fazioni si sono divise, con da un lato i commercianti a lamentarsi per non aver avuto la possibilità di svolgere al meglio il proprio lavoro, mentre dall'altra i residenti hanno potuto uscire di casa senza sentirsi soffocare dalla morsa del turismo. «Noi stiamo dalla parte della città, anche di quegli abitanti di Cannaregio che non sono mai mancati per la partecipazione alla festa. C'è comunque un po' di dispiacere nel non aver dato vita all'evento, perché eravamo pronti, ma non potevamo non assecondare la linea del prefetto, che ha chiesto uno stop in via prudenziale», ha chiarito Pancin.

 

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Il Gazzettino