Il carcere minorile arriverà in via Verdi, il "Tribunalone" costretto allo sfratto fuori dal centro

NUOVO CARCERE MINORILE L'ex casa circondariale di via Verdi sarà ristrutturata
ROVIGO È confermato: in via Verdi si insedierà il nuovo carcere minorile del Veneto, che lascerà l’attuale sede di Treviso. Tramonta così...

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ROVIGO È confermato: in via Verdi si insedierà il nuovo carcere minorile del Veneto, che lascerà l’attuale sede di Treviso. Tramonta così definitivamente l’ipotesi di ampliamento del tribunale negli spazi adiacenti, un tempo occupati all’ex carcere circondariale, traslocato lungo la Tangenziale Est. Ad annunciarlo è il sindaco Edoardo Gaffeo, dopo mesi di interlocuzione con il Ministero di Grazia e Giustizia nel tentativo di evitare l’arrivo in città del Minorile. Il progetto però è ormai in stato avanzato: la precedente Amministrazione non è intervenuta per evitare che la struttura di via Verdi diventasse una nuova struttura detentiva dedicata ai minori e quindi la burocrazia ha fatto il suo corso.


CANTIERE AVVIATO
I lavori per la realizzazione del nuovo carcere procedono e non possono essere fermati. La struttura ospiterà una quindicina di ragazzi che avranno la possibilità di seguire percorsi scolastico-educativi, ma anche attività sportive e professionali. Una parte della struttura sarà invece probabilmente dedicata ad un gruppo di detenuti in semilibertà. Il destino dunque di via Verdi è già segnato. Fermare l’arrivo del nuovo carcere, a questo punto, è davvero poco probabile. In particolar modo in questo periodo delicato per l’Italia, in quanto lo stop a un progetto esecutivo, ormai in stato avanzato, esporrebbe il Governo a cospicue perdite economiche dal momento che l’appalto per la sistemazione dell’ex casa circondariale è già stato affidato a un’impresa.
IL SINDACO
«Non sembra proprio sia possibile tornare indietro – ha spiegato ieri il sindaco Gaffeo - Il Tribunale dunque non può essere ampliato nella sede attuale, è necessario individuare una nuova struttura. Siamo al lavoro per questo». Un “piano B” per realizzare il nuovo palazzo di Giustizia mantenendolo nel centro storico della città, per il momento, non c’è. Anche infatti per l’ex Caserma Silvestri all’Amministrazione è stato risposto “picche” dal Demanio, proprietario dell’area che è stata già assegnata all’Archivio di Stato e Notarile. Il Comune ha un progetto per la realizzazione di un ampio parcheggio negli spazi esterni dell’ex caserma, ma non ci sarebbero metrature e presupposti per farci stare Tribunale e Procura. Insomma, la caccia di palazzo Nodari alla nuova sede del Palazzo di Giustizia, tramontata l’ipotesi dello stop all’ex carcere minorile, in questi giorni è ripartita ritmo serrato.

«La decisione di dove collocare il Tribunale è del Ministero – spiega il sindaco - C’è comunque un dialogo aperto con Roma per cercare di trovare una sede idonea». Stralciata, nei mesi scorsi, anche l’ipotesi di collocare il palazzo di Giustizia in Commenda, cambiando la destinazione dell’ex Maddalena che si appresta ad essere riqualificato grazie al Bando Periferie. Per il futuro del Tribunale in città, le possibilità sembrano davvero risicate. Tra le ipotesi che erano state avanzate dall’Ordine degli avvocati c’erano l’ex Questura, la sede dell’ex Banca d’Italia e piazzale di Vittorio. Il Ministero però, secondo quanto aveva spiegato mesi fa il presidente del Tribunale Angelo Risi, sarebbe alla ricerca di acquisire una sede unica per la realizzazione del Palazzo di Giustizia, in modo da liberare le attuali sedi in affitto disseminate in centro. Non solo. Il nuovo Tribunale dovrà essere facilmente raggiungibile da chi proviene anche dalla Bassa Padovana, dunque nella scelta un ruolo decisivo avrà sicuramente l’aspetto legato alla viabilità e alla possibilità di avere un ampio e comodo parcheggio.
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Il Gazzettino