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TREVISO - I prezzi del carburante sono di nuovo alle stelle. Il gasolio è già arrivato a sfiorare i 2,40 euro al litro nella Marca. E la benzina segue a ruota, fino a poco meno di 2,30 euro al litro. Stando ai dati del portale Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico, i picchi al momento si registrano a Treviso, Mogliano e Castello di Godego. Mentre la zona di Castelfranco appare come la quella più economica. Pochi chilometri fanno la differenza nell’attuale, variegata mappa del caro-carburante nel trevigiano.
LA FOTOGRAFIA
Partiamo dal gasolio servito. All’Ip di via Caprera a Castello di Godego è a 2,381 euro. E nella stazione di servizio Sile Ovest sull’A27 a Casale sul Sile a 2,259. Il prezzo più basso, invece, sempre servito, risulta essere quello dell’Oil Italia di Villarazzo: 1,780 euro. Con il self service, di contro, si va da 1,983 euro dell’Ip di viale Montegrappa a Treviso e da 1,974 della stazione Calstorta Nord sull’A4 a Cessalto fino a 1,780 euro ai distributori Oil Italia di via Circonvallazione Ovest a Castelfranco e di Villarazzo e a 1,799 al Bc di via Castellana, sempre a Castelfranco. Per quanto riguarda la benzina, sul fronte del servito si è a 2,294 euro al litro all’Ip di via Caprera a Castello di Godego e a 2,209 nella stazione Sile Ovest dell’A27.
I GESTORI
«Come al solito si mettono nel mirino i benzinai, quali maggiori imputati per il caro carburanti. Il Ministero dà l’ordine di sguinzagliare la guardia di finanza a caccia del gestore speculatore. Questa passerà ore e ore su ogni impianto e alla fine qualche irregolarità di sicuro la troverà, che non c’entrerà nulla con il caro carburanti – scandisce Moreno Parin, coordinatore del gruppo gestori carburanti Treviso di Casartigiani e Artigianato trevigiano – il polverone sollevato verso i benzinai nasconde le vere responsabilità. Già il petrolio è nero di suo. Mettici un bel polverone sopra e il solo che si vedrà sarà il gestore, che è l’unico a metterci la faccia». «Non importa se il prezzo di vendita gli è praticamente imposto, addirittura modificato direttamente dalla sede centrale della compagnia di turno – conclude Parin – il tutto per poco più di 3 centesimi al litro, lordi ovviamente. Due euro lordi per 100 euro di rifornimento. Sarebbe auspicabile che chi ha il potere e gli strumenti per farlo cominci a guardare oltre i benzinai per cercare i veri responsabili del caro carburanti. Magari emergerà che è il mercato internazionale il vero colpevole. Ma almeno i benzinai usciranno dal mirino dei cercatori di colpevoli».
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Il Gazzettino