Cade del balcone mentre fa lavoretti: morto sul colpo pioniere informatico

Giuseppe De Ventura
CANALE D'AGORDO - Ha perso l'equilibrio precipitando nel vuoto per dieci metri. La morte è arrivata sul colpo per Giuseppe de Ventura, 71 anni, originario di...

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CANALE D'AGORDO - Ha perso l'equilibrio precipitando nel vuoto per dieci metri. La morte è arrivata sul colpo per Giuseppe de Ventura, 71 anni, originario di Bolzano, residente al civico 42 della frazione canalina di Fregona.  Il dramma si è consumato verso le 14.30, quando Beppe, così viene chiamato in paese, era salito al piano di sopra della propria abitazione per fare dei lavoretti di manutenzione all'immobile. Si trovava sul balcone, fuori dalla mansarda, quando forse una perdita di equilibrio o forse per una mossa azzardata nell'eseguire qualche operazione, lo ha fatto precipitare di sotto. Il colpo è stato devastante, provocando la morte immediata per politrauma. A terra, a fianco al suo corpo immobile, il trapano che teneva in mano.


L'allarme è stato lanciato dalla moglie Nazzarena che si trovava al piano di sotto. Abitano in soli in quella casa, da quando i figli, ormai grandi, hanno preso altre strade.
Sul posto è stato fatto arrivare subito il medico, ma non si è potuto far altro che certificare il decesso, mentre i carabinieri della stazione di Falcade hanno messo a punto una serie di accertamenti che saranno girati alla magistratura. La salma, infatti, rimane a disposizione degli inquirenti che dovranno capire cosa sia accaduto.

De Ventura, come racconta il cugino Vigilio Costa, presidente della Pro loco di Canale, soffriva da tempo. Era affetto dal Parkinson. Non esclude che malattia possa aver avuto un ruolo nel fargli perdere l'equilibrio. Era stato colpito dal male quando aveva solo 50 anni, tanto che fu costretto a lasciare prematuramente il lavoro di tecnico del colosso informatico dell'Ibm per il quale aveva girato il mondo. Un vero pioniere del settore. «Faceva anche parte della Pro loco - racconta Costa, addolorato -. Era la nostra mente, sempre disponibile e soprattutto poetico. Aveva scritto molte poesie. Spesso diceva di voler lasciare l'associazione, ritenendosi poco utile, ma noi abbiamo sempre insistito per tenerlo, perché aveva una buona testa. Giusto sabato avevamo insistito perchè venisse con noi a visitare il Vajont, ma lui era al mare».
De Ventura amava anche cercare cimeli della grande guerra, appassionato di storia.

La tragedia ha colpito profondamente tutta la comunità che si è stretta attorno alla vedova. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino