Belluno. Alberghi a nuovo: 22 milioni di euro per 177 domande

Belluno. Alberghi a nuovo: 22 milioni di euro per 177 domande
BELLUNO - La Regione chiama, la montagna risponde: il restyling degli alberghi può partire. Senza patemi, perché i contributi dei bandi lanciati da Venezia portano...

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BELLUNO - La Regione chiama, la montagna risponde: il restyling degli alberghi può partire. Senza patemi, perché i contributi dei bandi lanciati da Venezia portano in dote qualcosa come 22 milioni di euro. Un mare di soldi che ha come obiettivo quello di avvicinare la montagna bellunese agli standard del turismo presente e futuro. Per le Olimpiadi 2026, certo. Ma non solo: il settore delle vacanze in quota, tra ambiente e sport, è in continua espansione. E il Bellunese può e deve puntare ancora più in alto; magari facendo diventare il turismo il nuovo core business, assieme a occhiali e polo del freddo. 

 
LINEE DI FINANZIAMENTO«Non sono mai arrivati così tanti milioni di euro in provincia di Belluno per il settore turistico» ha detto ieri Federico Caner, assessore regionale al turismo, presentando i dati relativi ai bandi regionali dedicati al settore. In effetti, i numeri parlano da soli: oltre 22 milioni di euro di finanziamenti per 177 domande di intervento e quasi 70 milioni di euro di lavori nella sola provincia di Belluno (287 domande ammesse, 33 milioni di contributo per 101 milioni di euro di spesa totale, contando tutta la montagna veneta, da Verona a Treviso, passando per Vicenza). Due le linee di finanziamento attivate, entrambe per agevolare interventi di restyling, adeguamento e riqualificazione dell'offerta ricettiva: una direttamente dalla Regione Veneto (vale a dire il Fondo speciale montagna veneta, con Dgr 1659 e 1660 del 2016), l'altra con fondi europei transitati per Venezia (bando Fesr Dgr 990/2018). Se ci si aggiungono anche i contributi dei Gal, si arriva a una vera e propria pioggia di soldi. 
L'AGGIUNTA VENETAPeraltro, con un'aggiunta recentissima di risorse: la Regione difatti ha stanziato altri 10 milioni di euro (6 sul Fondo montagna veneta, 4 sul Bando Fesr) per poter dare seguito a tutte le domande pervenute. «Abbiamo coperto tutta la gamma degli interventi - ha sottolineato Caner -. Il Gal interveniva per opere fino a 150mila euro, il Fondo montagna da 150 a 500mila euro, mentre il Bando Fesr tutti gli interventi fino a 2 milioni di euro. In questo modo, abbiamo mantenuto la promessa fatta agli operatori quando abbiamo condiviso lo sforzo per le Olimpiadi e stiamo andando avanti in quello che non è azzardato definire il più grande piano di interventi realizzato fino ad ora a sostegno del turismo della montagna veneta». 
RIQUALIFICAZIONELa montagna ha colto la palla al balzo. Nel senso che le proposte della Regione sono state accolte favorevolmente. Gli alberghi che avevano in mente di rinnovare le stanze, aggiungere un'offerta wellness, una piscina o una sauna, possono farlo con una base economica sicura. A fondo perduto. «Una ricognizione sugli esiti dell'erogazione dei fondi Por Fesr ci segnala che negli ultimi tempi i posti letto sono aumentati di 613 unità, pari al 4,56%: è un dato importante, ma il vero obiettivo era l'innovazione qualitativa ed è stato fino ad oggi centrato - ha spiegato Caner -. Che nel settore ci sia la consapevolezza dell'importanza di affermare la competitività della montagna veneta cogliendo le opportunità del momento è confermato dall'adesione che registriamo ai bandi, dal bassissimo numero di rinunce o revoche e dalla concretezza del tipo di interventi». 

LA SFIDA 2026Gli operatori bellunesi sanno che la sfida olimpica è l'ultimo treno per il turismo delle Dolomiti non autonome. Ecco perché quasi tutti hanno risposto favorevolmente anche alla chiamata dei posti letto per la famiglia olimpica (vale a dire degli addetti che lavoreranno durante i Giochi). «In una settimana abbiamo coperto il fabbisogno di camere - ha concluso Caner -. Vedo molto fermento sul territorio e sono convinto che porterà frutti».
Damiano Tormen Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino