In nove, di Como, contro uno, bellunese. A vivere l’ attacco, che è un colpo allo stomaco alla sportività, è il terzino Ivan Merli Sala, il calciatore...
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IL PESTAGGIO
Nove tifosi del Como lo hanno attorniato, usciti da dietro un cespuglio: «Non è che ce l’avessero con me in particolare, cercavano qualcuno del Lecco per regolare i conti». Merli Sala indossava la divisa ufficiale – una tuta blu - con tanto di logo e scritta in bella vista. Un invito a nozze per gli ultrà. «Inizialmente mi hanno sferrato un calcio, poi un secondo. Io ho reagito a parole, dicendo che c’erano i bambini. Alcuni,allora, si sono tirati indietro. Altri no, insistevano con le botte. Un pugno, un altro. Ma io so come muovermi. Mi difendevo, stando chinato, cercavo di immobilizzare il braccio del tifoso». Dopo pochi minuti sono arrivati alcuni poliziotti che hanno raccolto le testimonianze. «Alla vista dei celerini, che erano di sorveglianza alla partita, c’è stato un fuggi fuggi dei comaschi». Tutto è bene quel che finisce bene: nessuno si è fatto male, anche se l’amarezza è grande. «Uno dei miei figli è scoppiato in lacrime», racconta l’ex numero 6 gialloblu. Merli Sala si rivolge, ironicamente, ai tifosi del Como: «Non siete vera curva, voi potete solo andare nei distinti»
EX GIALLOBLU
Ivan Merli è nato l’8 febbraio 1989, ha studiato all’Iti “Segato” e, poi, al “Catullo” di Belluno. Ha giocato, oltre che con il Belluno Calcio, con Treviso (in serie B), Cassino, Seregno, Viterbese, Fano, Foligno. Si è sposato con la svedese Sofie, nel giugno 2014, dicendo sì a Palazzo Rosso. Ora vive a Valbrona, sul lago di Lecco. Ma a Belluno torna appena può. Per due chiacchiere con gli amici e un bacione a mamma Gabriella. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino