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AZZANO DECIMO - «Vedere quei sacchi neri, con tanto di nome e cognome, ci ha colpiti profondamente. Li abbiamo visti da una finestra all'esterno del cimitero, accatastati uno sopra l'altro, senza il rispetto dovuto a dei resti umani. Un'immagine che ci ha sconvolti». Così commenta la coppia, marito e moglie, che ha scattato alcune fotografie nel locale, forse un magazzino del cimitero, ai sacchi custoditi assieme agli attrezzi da lavoro. «Domenica, camminando dietro il cimitero del capoluogo, io e mio marito abbiamo visto una finestra aperta in corrispondenza dell'angolo dove ci sono i bagni. Ci siamo avvicinati e lo spettacolo ci ha turbati molto. Onestamente, non riusciamo a pensare ad altro. Nella stanza ci sono diversi sacchi neri (nella foto), sembrano quelli della spazzatura, e ognuno riporta un biglietto con nome e cognome e un codice identificativo. Abbiamo pensato che siano dei corpi esumati per scadenza dei termini o chissà perché altro. Credo che in questi casi la legge preveda degna sepoltura anche in fossa comune, se non ci sono parenti che possono prendere delle decisioni, ma di sicuro non può essere previsto un tale abbandono. Per altro non ho trovato nel sito del Comune l'avviso di estumulazione come prevede la legge, ma non c'è la possibilità di andare indietro con i mesi con la lettura dell'albo pretorio. Sicuramente i resti delle persone decedute e riesumate sono da tempo in quel magazzino, trasformato in un'area di deposito di salme».
L'area, sotto la chiesa, usata da sempre come deposito dei resti esumati in attesa che si facciano avanti i famigliari, si presume sia colma. «Ci auguriamo che quei sacchi che contengono i resti di tutte quelle persone siano di materiale idoneo e non invece dei sacchi della spazzatura».
Il Gazzettino