AZZANO DECIMO - «Vedere quei sacchi neri, con tanto di nome e cognome, ci ha colpiti profondamente. Li abbiamo visti da una finestra all'esterno del cimitero, accatastati uno sopra l'altro, senza il rispetto dovuto a dei resti umani. Un'immagine che ci ha sconvolti». Così commenta la coppia, marito e moglie, che ha scattato alcune fotografie nel locale, forse un magazzino del cimitero, ai sacchi custoditi assieme agli attrezzi da lavoro. «Domenica, camminando dietro il cimitero del capoluogo, io e mio marito abbiamo visto una finestra aperta in corrispondenza dell'angolo dove ci sono i bagni. Ci siamo avvicinati e lo spettacolo ci ha turbati molto. Onestamente, non riusciamo a pensare ad altro. Nella stanza ci sono diversi sacchi neri (nella foto), sembrano quelli della spazzatura, e ognuno riporta un biglietto con nome e cognome e un codice identificativo.
L'area, sotto la chiesa, usata da sempre come deposito dei resti esumati in attesa che si facciano avanti i famigliari, si presume sia colma. «Ci auguriamo che quei sacchi che contengono i resti di tutte quelle persone siano di materiale idoneo e non invece dei sacchi della spazzatura». Che si tratti di esumazioni ordinarie o straordinarie, «resta il fatto - considera la coppia - che queste immagini possono provocare dolore in chi ha perso i propri cari. Pensare che dentro quei sacchi simili a quelli delle immondizie, accatastati uno sopra l'altro, senza rispetto, ci siano i resti di un defunto, magari tuo padre o tua madre, è triste e doloroso. Dovrebbe almeno esserci l'accortezza di chiudere la finestra, per non fare vedere quel triste spettacolo, che ricorda il dramma vissuto da molti nel corso di questa pandemia».