Nuovo casello A4 prima del Passante, poi via tutte le barriere

Nuovo casello A4 prima del Passante, poi via tutte le barriere
MESTRE - Villabona addio, il casello autostradale verrà raso al suolo per emigrare poco prima dello snodo del Passante. E, con questa operazione, spariranno pure le...

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MESTRE - Villabona addio, il casello autostradale verrà raso al suolo per emigrare poco prima dello snodo del Passante. E, con questa operazione, spariranno pure le barriere di Mirano-Dolo e di Oriago. Ma non è tutto, perché nei progetti - ancora abbozzati, ma non troppo - di Regione Veneto, Cav e Comune, c'è la realizzazione di un nuovo asse parallelo alla A57 (che diventerà tutta tangenziale) riservato al traffico pesante per arrivare fino al Porto di Venezia da sud. Insomma, è questa la traccia sulla quale lavorerà il tavolo costituito martedì con il protocollo d'intesa siglato da Regione Veneto, Città Metropolitana di Venezia, Comune, Autorità di Sistema Portuale, la concessionaria dell'autostrada Cav e Rfi, cioé le ferrovie. E un primo passo sarebbe già arrivato a Roma, al Ministero dei Trasporti, per sondare proprio l'ipotesi dell'arretramento del casello di Villabona di cui si parla ormai da anni ma che, se arriveranno finanziamenti oltre a quelli che Cav ha già in cassaforte, sarebbe ormai quasi dietro l'angolo.



IL DISEGNO
La proposta sul tavolo -   in Comune a Venezia ci stanno da tempo lavorando il sindaco Luigi Brugnaro e l'assessore alla Mobilità Renato Boraso - è quella di ribaltare accesso e uscita su gomma dal Porto facendo passare le merci a sud, quindi più o meno sotto alla grande rotatoria della Romea, liberando la rotatoria dell'uscita di Marghera della tangenziale ed anche lo svincolo della Carbonifera. Un progetto che Elisa De Berti, vicepresidente veneta con delega alle infrastrutture, ha dichiarato ieri di condividere per far uscire dal cuore della città il traffico delle merci, sfruttando al meglio il grande potenziale del trasporto intermodale e ambientalmente sostenibile, valorizzando anche i raccordi ferroviari. 
Se il tavolo di lavoro appena costituito dovrà ora mettere nero su bianco i progetti ed andare a caccia di finanziamenti, il primo punto fermo è però quello del casello autostradale che non potrà più restare a Villabona. E per l'arretramento della barriera di Venezia ci sarebbe già un progetto pronto (che però aspetta l'okay da Roma), puntando a portarlo all'altezza di Cazzago di Pianiga o, più probabilmente, a Vetrego: in pratica, procedendo verso Padova, dopo l'uscita di Mirano-Dolo e prima dell'innesto del Passante dove la A57 diventa la A4. E la stessa De Berti lo aveva detto nell'estate scorsa, durante l'inaugurazione del by-pass di Campalto: «Vogliamo migliorare la viabilità d'ingresso a Marghera. Oggi la rotonda di raccordo tra A4 e Romea è intasata. Il casello di Villabona verrà raso al suolo e la porta d'ingresso arretrata di molti chilometri». 

IL BAFFO PER I TIR

La vicepresidente si era spinta anche oltre, affermando che «Cav ha pronto un progetto da un miliardo per migliorare l'accessibilità a Venezia e Marghera». Ma, al di là delle cifre che sono stratosferiche, arretrata la barriera tra Vetrego e Cazzago, da lì dovrebbe partire una nuova strada riservata al traffico pesante (il baffo) diretto alla zona industriale e, soprattutto, portuale, che correrà parallela all'autostrada trasformata in tangenziale che, all'altezza più o meno di Oriago dovrebbe virare verso sud per connettersi alla grande rotatoria della Romea e, da qui, procedere verso Porto Marghera nell'area della chimica. Resta da vedere come sarà accolta da Mirano, Pianiga e dagli altri Comuni della Riviera l'ipotesi dello spostamento del casello a Vetrego o a Cazzago, come la realizzazione del nuovo asse affiancato alle sei corsie dell'autostrada. Ma la strada, a questo punto, appare davvero segnata.
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Il Gazzettino