Animali selvatici investiti dalle auto e lasciati morire lungo la strada

Un cervo investito
BELLUNO - Nessuna cura all’animale selvatico che viene investito sulle strade: deve solo morire e senza eutanasia, perché per lui non c’è alcun medico...

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BELLUNO - Nessuna cura all’animale selvatico che viene investito sulle strade: deve solo morire e senza eutanasia, perché per lui non c’è alcun medico veterinario disponibile. È l’assurda situazione che si è venuta a creare in provincia dal primo settembre scorso, quando l’azienda sanitaria Usl 1 Dolomiti ha cessato l’intervento dei veterinari pubblici sui selvatici investiti. Il problema è che non ci sono, al momento, sostituti privati e per gli animali c’è da augurarsi che muoiano sul colpo. E sperare che non accada mai quanto avvenuto domenica sera, sulle strade di Santa Giustina.

GLI INVESTIMENTI
Una cerva di 160 chili era finita sotto un’auto, prima del distributore Esso, verso Feltre, a Santa Giustina. L’animale non è morto subito: era malconcio, zampe rotte davanti e dietro, ma vivo. I carabinieri (ormai gli unici con i vigili del fuoco che intervengono la sera per questo tipo di incidenti) hanno chiamato il veterinario, ma il servizio non c’era più. A quel punto hanno chiamato il capo della riserva comunale alpina di caccia. Ma anche lui non poteva intervenire se l’animale era ancora vivo e non poteva nemmeno sparargli per accorciare le sue sofferenze. A quel punto i carabinieri non hanno potuto fare altro che spostare la cerva morente a bordo strada. L’animale è deceduto poco dopo e a quel punto è arrivato il presidente della riserva di caccia che ha recuperato l’esemplare, che potrà essere ora consumato. 
L’USL
«L’intervento dei veterinari pubblici sui selvatici investiti è un’attività non ricompresa tra i livelli essenziali di assistenza erogati dal servizio sanitario nazionale - ha spiegato l’Usl Dolomiti - pertanto dal primo settembre 2018 tale prestazione è venuta a cessare. Già nel mese di giugno l’azienda ha informato di ciò la Prefettura di Belluno e la Presidenza della Provincia. Sul tema si sono svolti alcuni incontri in Prefettura». La Prefettura, contatta, conferma che è stato esaminato il problema, ma spiega anche che la risoluzione spetta alla Provincia, che ci sta lavorando.
L’EMERGENZA

La soluzione è attesa con urgenza perché il veterinario pubblico non c’è più per la fauna selvatica ormai da quasi un mese: nè di giorno, nè di notte. «L’attività di intervento sanitario su animali selvatici investiti è cessata indipendentemente dall’orario di chiamata», conferma l’Usl. La chiusura del servizio ha creato una situazione di emergenza, soprattutto in questo periodo in cui i cervi sono in amore e gli investimenti hanno avuto un’impennata. Si viaggia con una media di 3-4 animali selvatici investiti ogni giorno. Gli ultimi casi: martedì mattina alle 6 una cerva investita a Sagrogna e ieri un capriolo in Sinistra Piave. Ma lui è stato “fortunato”: è morto subito.
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Il Gazzettino