BELLUNO - Nessuna cura all’animale selvatico che viene investito sulle strade: deve solo morire e senza eutanasia, perché per lui non c’è alcun medico...
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GLI INVESTIMENTI
Una cerva di 160 chili era finita sotto un’auto, prima del distributore Esso, verso Feltre, a Santa Giustina. L’animale non è morto subito: era malconcio, zampe rotte davanti e dietro, ma vivo. I carabinieri (ormai gli unici con i vigili del fuoco che intervengono la sera per questo tipo di incidenti) hanno chiamato il veterinario, ma il servizio non c’era più. A quel punto hanno chiamato il capo della riserva comunale alpina di caccia. Ma anche lui non poteva intervenire se l’animale era ancora vivo e non poteva nemmeno sparargli per accorciare le sue sofferenze. A quel punto i carabinieri non hanno potuto fare altro che spostare la cerva morente a bordo strada. L’animale è deceduto poco dopo e a quel punto è arrivato il presidente della riserva di caccia che ha recuperato l’esemplare, che potrà essere ora consumato.
L’USL
«L’intervento dei veterinari pubblici sui selvatici investiti è un’attività non ricompresa tra i livelli essenziali di assistenza erogati dal servizio sanitario nazionale - ha spiegato l’Usl Dolomiti - pertanto dal primo settembre 2018 tale prestazione è venuta a cessare. Già nel mese di giugno l’azienda ha informato di ciò la Prefettura di Belluno e la Presidenza della Provincia. Sul tema si sono svolti alcuni incontri in Prefettura». La Prefettura, contatta, conferma che è stato esaminato il problema, ma spiega anche che la risoluzione spetta alla Provincia, che ci sta lavorando.
L’EMERGENZA
La soluzione è attesa con urgenza perché il veterinario pubblico non c’è più per la fauna selvatica ormai da quasi un mese: nè di giorno, nè di notte. «L’attività di intervento sanitario su animali selvatici investiti è cessata indipendentemente dall’orario di chiamata», conferma l’Usl. La chiusura del servizio ha creato una situazione di emergenza, soprattutto in questo periodo in cui i cervi sono in amore e gli investimenti hanno avuto un’impennata. Si viaggia con una media di 3-4 animali selvatici investiti ogni giorno. Gli ultimi casi: martedì mattina alle 6 una cerva investita a Sagrogna e ieri un capriolo in Sinistra Piave. Ma lui è stato “fortunato”: è morto subito.
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Il Gazzettino