Il saluto romano al funerale per l'addio a Visentin di Forza Nuova

di Luisa Morbiato

PADOVA - Basilica del Santo gremita per l'ultimo saluto ad Andrea Visentin, 44 anni, deceduto a causa di un male incurabile. Visentin, dipendente dell'Arca del Santo, era...

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PADOVA - Basilica del Santo gremita per l'ultimo saluto ad Andrea Visentin, 44 anni, deceduto a causa di un male incurabile. Visentin, dipendente dell'Arca del Santo, era molto conosciuto anche grazie al suo impegno in Forza Nuova della quale era segretario regionale. Al termine di una cerimonia funebre, sobria e commossa, lontano dal sagrato della chiesa i militanti gli hanno tributato il saluto romano. A celebrare il rito padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica. «Andrea amava la vita e si è aggrappato ad essa con speranza cercando di sconfiggere il male anche quando non era più possibile - ha detto Svanera - Una persona generosa, benvoluta ed amata, ricordiamo la sua correttezza, il rispetto per le idee altrui anche nella difficile lotta sostenuta per le sue idee politiche, lo ricordiamo per la dedizione al lavoro e la sua discrezione». Concetti ribaditi anche da Nicola Borotto, uno dei presidenti dell'Arca del Santo che ha posto l'accento sulla «semplicità, bontà, disponibilità e magnifico sorriso di Andrea animato da una fede profonda che emergeva nelle nostre conversazioni».

Molti i ricordi di amici e parenti, che hanno ricordato la vita del quarantaquattrenne stringendo in un commosso abbraccio mamma Giovanna, papà Mario e la compagna di una vita Alessandra che ha affidato i suoi pensieri a tre amiche. Dal pulpito anche il ricordo del segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore. «In Andrea Visentin non c'era odio, invidia, pettegolezzo. Molte le sue iniziative a favore del bene, dell'idea, della giustizia - ha affermato Fiore - Il suo essere passato al di là non è una perdita: ora è un uomo che sta accanto a Dio, con lui perdiamo un combattente vicino a noi ma ne conquistiamo uno che dall'alto dei cieli ci stende una mano di protezione».

Poi la bara coperta da un cuscino di fiori bianchi è partita dal sagrato del Santo verso via Belludi dove ad attenderla per l'ultimo saluto c'erano i militanti schierati. Il feretro si è fermato, mentre uno di loro affermava: «È un esempio che resterà con noi», scandendo ad alta voce il nome di Andrea. Dopo il segno della croce, l'ultimo omaggio con il saluto romano.

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Il Gazzettino