Andrea, il piccolo campione morto sulle Tofane: 2 milioni alla famiglia

Andrea Rossato e la pista dove cadde
BELLUNO - È arrivata in tribunale a Belluno dopo 5 ore dall’inizio dell’udienza, dopo 5 anni dalla tragedia, dopo 1800 giorni senza Andrea Rossato, la...

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BELLUNO - È arrivata in tribunale a Belluno dopo 5 ore dall’inizio dell’udienza, dopo 5 anni dalla tragedia, dopo 1800 giorni senza Andrea Rossato, la sentenza per la morte del piccolo campione dello Sci Club Nottoli di Vittorio Veneto.

Il bambino mestrino morì a nove anni il pomeriggio del 5 marzo del 2011 lungo la pista Canalino del Canalone sulle Tofane di Cortina nell’ultima discesa con amici, dopo la gara della mattina. Per quella morte sono stati condannati a un anno di reclusione (pena sospesa) il gestore dell’impianto, il 70enne Luigi Pompanin di Cortina dell’Ista spa e l’accompagnatore del piccolo Andrea, l’ingegnere mestrino cinquantenne Giuseppe Bisotto, entrambi imputati di omicidio colposo.
Il giudice Antonella Coniglio ha poi condannato il gestore dell’impianto Pompanin e il responsabile civile, la Toro assicurazione del Gruppo Generali, al risarcimento in solido dei danni alla famiglia che era costituita parte civile: 800mila euro per ciascun genitore e 400mila per il fratello di Andrea. Una somma totale di 2milioni di euro alla quale si aggiungono le spese per le parti civili (42mila euro più Iva e Cpa ovvero cassa previdenza avvocati).

Andrea rossato - Il Gazzettino.it
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Il Gazzettino