​All'anagrafe si spaccia per romena per ottenere documenti "regolari"

All'anagrafe si spaccia per romena per ottenere documenti "regolari"
MESTRE - È stato sventato nei giorni scorsi dalla polizia municipale il tentativo di una cittadina extracomunitaria di ottenere regolari documenti nel nostro Paese...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - È stato sventato nei giorni scorsi dalla polizia municipale il tentativo di una cittadina extracomunitaria di ottenere regolari documenti nel nostro Paese spacciandosi per romena. La cinquantatreenne badante di nazionalità moldava si è presentata all’ufficio Immigrazione dei cittadini comunitari, in via Cappuccina a Mestre, chiedendo l’iscrizione anagrafica al suo domicilio, al Lido di Venezia, e presentando a tal fine una carta d’identità valida per l’espatrio emessa dalla Repubblica di Romania, secondo la quale la titolare risultava essere di nazionalità romena e perciò cittadina comunitaria, con diritto quindi di soggiornare e lavorare regolarmente come badante in Italia senza doversi dotare di permesso di soggiorno. 


L'incaricata dell'istruttoria ha invitato la donna a presentarsi alcuni giorni dopo. Ma esaminando la fotocopia del documento ha notato che presentava una certa difformità rispetto ai modelli conosciuti. Ha quindi informato la Polizia locale che, esaminata a sua volta la copia, ha confermato i sospetti dell'impiegata sulla contraffazione del documento. Nel frattempo il commissario Claudio Giacomin, uno degli specialisti della Municipale di Venezia in materia di contraffazione, ha verificato direttamente che la carta d’identità romena esibita in originale allo sportello comunale risultava effettivamente contraffatta negli elementi definiti “sistemi di sicurezza”. Messa alle strette, la donna non ha potuto far altro che ammettere di essere cittadina moldava, quindi non comunitaria.

Dopo aver informato il Magistrato di turno, che ne ha disposto la denuncia a piede libero per i reati di falsità materiale, uso di atto falso, possesso di documento di identificazione falso nonché ricettazione, la donna è stata accompagnata al Comando della Polizia locale dove è stata fotosegnalata e sottoposta ai necessari rilievi dattiloscopici. Il documento è stato sequestrato e posto a disposizione dell'autorità giudiziaria.

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino